Conciliare i tempi di vita e lavoro per uomini e donne: 3 milioni di euro per asili nido, telelavoro, congedi ai padri
Si è svolta in Provincia la conferenza stampa di presentazione
Cuneo Circa 3 milioni di euro in Piemonte per interventi che permettano di conciliare i tempi di vita e di lavoro delle donne, ma anche degli uomini. Questa la somma impegnata per aiutare nella gestione familiare le mamme e i papà che lavorano, grazie ad un’intesa tra la Regione Piemonte e il Dipartimento Pari opportunità presso la Presidenza Consiglio dei Ministri. Asili nido aziendali, aggiornamento continuo per donne assenti dal lavoro per tempi lunghi, telelavoro, orari flessibili, lavoro ripartito tra più lavoratrici, a rotazione o con sostituzioni, incentivi per il congedo parentale da parte dei padri: sono alcune delle misure concrete illustrate nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Provincia mercoledì 6 aprile alla presenza del presidente Gianna Gancia e dell’assessore al Personale e Pari opportunità Anna Mantini, dell’assessore regionale alle Pari opportunità Giovanna Quaglia e della consigliera di Parità supplente per Cuneo Alessia Bruno.
“Credo che per prima cosa di debba ritornare alla collettività, all’aiuto reciproco tra vicini di casa, senza tanti vincoli da parte dello Stato e con maggior spazio alle iniziative delle persone come quelle di questa provincia, ancora legate a valori positivi. Questo, almeno, è il mio desiderio – ha detto il presidente Gancia – nel quale si inseriscono ed hanno la loro importanza anche i voucher ed i progetti per conciliare i tempi di vita e di lavoro. Spaventano infatti i dati relativi alla carenza di infrastrutture, quali asili nido e scuole materne, se confrontati con la media europea. In un territorio come quello cuneese, per due terzi montano, è una mancanza che si fa sentire e che non possiamo immaginare unicamente a carico del mondo imprenditoriale”. “Le misure di conciliazione – ha aggiunto l’assessore Mantini – sono riconosciute come necessarie per favorire la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e sostenerle nel gravoso compito della cura familiare. Tra le iniziative illustrate oggi, per le quali desidero ringraziare la Regione Piemonte, segnalo quella diretta a favorire la fruizione dei congedi parentali da parte dei papà, fruizione attualmente limitata da motivi economici: lo stipendio maschile è, infatti, l’entrata più consistente del bilancio familiare”.
Le misure previste sono quattro e si rivolgono ai lavoratori e lavoratrici, coinvolgendo tutte le categorie e gli ambiti produttivi (Unione industriale, Api, Ascom, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Camera di Commercio, Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile, organizzazioni sindacali, agenzie formative, società di progettazione).
“Oggi le presentiamo – ha detto l’assessore regionale Quaglia – ricordando che saranno un’opportunità per tutti. Faremo bandi semplici, facilmente accessibili da tutto il territorio e soprattutto interventi coordinati nell’ambito di una rete, affinchè possano aiutare veramente le lavoratrici e i lavoratori. Tra questi bandi figura anche un intervento, mai realizzato, di sostegno al congedo parentale dei papà. Si tratta di un contributo erogato ai padri, che consente alle mamme di rientrare al lavoro e ai papà di essere più direttamente coinvolti nella vita familiare”. Nel dettaglio, di seguito, gli interventi e le risorse.
Il primo intervento riguarda la realizzazione e la prima attivazione di nidi aziendali, anche in ambito rurale. Soggetti privati potranno presentare progetti finalizzati alla realizzazione di nidi o micro-nidi nei luoghi di lavoro, con priorità all’ambito rurale considerata la positiva esperienza derivata dalla programmazione Por Fse 2000/2006. Per questa iniziativa sono previsti 750 mila euro.
Aggiornamento continuo delle donne assenti dal lavoro per periodi medio/lunghi legate ad esigenze di conciliazione e alla facilitazione del rientro al lavoro. E’ il secondo intervento con risorse pari a 380 mila euro. I progetti, presentati da soggetti privati, dovranno prevedere il mantenimento, nel periodo di assenza, di un flusso costante di informazioni relative all’ambito di lavoro, anche tramite l’attivazione di collegamenti telematici; la realizzazione di attività di aggiornamento e formazione mirate al positivo reinserimento lavorativo, tale da consentire la continuità e lo sviluppo del proprio percorso professionale, con l’eventuale introduzione di una figura, adeguatamente formata e specializzata, per l’accompagnamento al rientro delle lavoratrici.
Il terzo intervento riguarda il sostegno alle lavoratrici per modalità flessibili di organizzazione dei tempi di lavoro. I progetti, presentati da soggetti privati, dovranno incidere sull’organizzazione dei tempi di lavoro prevedendo in particolare la realizzazione di formule organizzative di lavoro decentrato per introdurre e/o rafforzare modelli flessibili di telelavoro (es.: domiciliare, presso telecentri, postazioni mobili); attivazione dell’utilizzo del part time con modalità flessibili e reversibili, destinato anche ai livelli più alti; attivazione di soluzioni innovative di job sharing (lavoro ripartito o condiviso tra più lavoratrici) anche in posizioni medio-alte e di job rotation (rotazione o sostituzione tra lavoratrici). Per questa azione sono stati previsti 400 mila euro.
L’ultimo intervento, a carattere innovativo e sperimentale, è relativo all’incentivo per l’utilizzo del congedo parentale da parte dei padri. Una somma di 200 mila euro per assicurare un contributo ai padri lavoratori dipendenti di imprese private che fruiscono del congedo parentale in tutto o in parte al posto della madre lavoratrice dipendente, nel primo anno di vita del loro bambino.