Celebrato, in apertura di seduta, il 25 aprile
Discorso del presidente del Consiglio, Giorgio Bergesio: “Festa di tutti”
Cuneo Il presidente del Consiglio provinciale, Giorgio Bergesio, ha aperto la seduta di lunedì 26 aprile con un intervento riguardante la festa della Liberazione. “Il 25 aprile del 1945 – ha dichiarato – la liberazione di Milano e Torino dall’oppressione nazi-fascista gettava le basi della repubblica democratica italiana, che divenne effettiva con l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica del 1 gennaio 1948. Sessantacinque anni sono trascorsi da allora, animati da trasformazioni economiche, sociali e di opinioni. Eppure segnati dal ricordo, di un’intera generazione che contribuì a restituire dignità, libertà ed indipendenza al Paese. Così la giornata del 25 aprile appena trascorsa è, oggi più che mai, momento di festa e ricorrenza che appartiene a tutti: le celebrazioni non possono prescindere dall’attenzione a quei valori che confluirono poi nella carta costituzionale, diventandone parte fondante. Per la Granda si tratta di un appuntamento particolarmente sentito: è opportuno qui ricordare il coinvolgimento di numerosi centri – piccoli e grandi – nella lotta della Resistenza che valse al gonfalone della Provincia il conferimento della medaglia d’oro al valore civile da parte del presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. E’ cuneese la prima formazione partigiana piemontese, nata nel settembre del ’43 nella borgata di Paralup a pochi chilometri da Rittana e guidata da leader carismatici: uomini del calibro di Nuto Revelli, Dante Livio Bianco, Duccio Galimberti. Un impegno – il loro – che è compito delle istituzioni locali tramandare: desidero, a questo proposito, ricordare il sostegno in più occasioni assicurato da quest’assemblea ai movimenti della Resistenza presenti in quei Paesi del mondo dove la libertà è ancora bene a rischio. Anche a loro guarda il 25 aprile, che rifugge dalla veste di mera celebrazione storica, confermandosi invece momento di riflessione quanto mai attuale”. Il Consiglio provinciale ha, quindi, osservato un minuto di silenzio, nella convinzione che le annuali rievocazioni, come quella odierna, possano contribuire a far rivivere un passato ancora recente, affidando alle giovani generazioni il messaggio in termini di festa ma anche di grande sacrificio e dedizione che la Liberazione porta con sé.