Software open source in Provincia: si accelera il processo
Previsto un risparmio minimo di 36mila euro annui. Molti i prodotti già in uso
Cuneo “In tema di misure di riduzione della spesa di funzionamento, prevediamo – annuncia il presidente della Provincia Gianna Gancia – un ricorso via via più incisivo al software cosiddetto open source. Un piano puntuale di azione potrà consentire risparmi significativi all’ente e, magari, qualche profitto in meno a multinazionali spesso tendenti al monopolio, come testimoniano diverse iniziative d’indagine della Commissione europea negli ultimi anni”. L’utilizzo di software libero nella pubblica amministrazione, promosso da normative e iniziative a livello regionale, nazionale ed europeo, vede la Provincia di Cuneo in posizione di avanguardia: i sistemi informativi dell’Ente, attivi dal 2001, hanno da sempre utilizzato tecnologie open source nello sviluppo di progetti interni. Attualmente sono in uso numerosi prodotti che toccano i differenti settori di attività: tra gli altri Apache per il server web, Drupal per la gestione del servizio Intranet a disposizione del personale, MySQL per la gestione del data base. Una scelta che ha fruttato, nel tempo, un risparmio pari a 82 mila euro, riferito al solo costo di acquisizione sul mercato di prodotti analoghi. A questo va aggiunta la spesa ricorrente per la manutenzione e aggiornamento degli applicativi quantificabile in 15 mila euro annui. A partire dal 2010 la dotazione sarà ulteriormente incrementata con l’adozione di OpenOffice, in grado di generale un risparmio minimo stimato per ciascuno dei prossimi cinque anni pari a 36 mila euro. Al positivo dato economico si uniscono gli indubbi vantaggi gestionali, culturali e sociali come spiega l’assessore con delega all’Informatica e riduzione del digital divide, Federico Gregorio: “Un elemento a favore dell’adozione su vasta scala è l’indipendenza dai fornitori, consistente nel poter affidare il supporto di un prodotto open source a un’azienda scelta dal cliente, valorizzando anche le piccole realtà locali con forti competenze tecnico-specialistiche nel campo del software libero. Contiamo inoltre sull’emulazione da parte di altri enti locali, con conseguente incremento di risparmio del denaro pubblico”.