Tutela del territorio cuneese da insediamenti nucleari
Approvato a maggioranza documento proposto dal consigliere Di Stefano (Idv)
Cuneo La tutela del territorio della Provincia di Cuneo da insediamenti per la produzione di energia nucleare e lo stoccaggio di materiale radioattivo è al centro di un ordine del giorno promosso dal consigliere Fabio Di Stefano (Idv) ed approvato dall’assemblea provinciale con 14 voti a favore, 8 contrari e 1 astenuto. Il documento impegna il presidente della Provincia e la Giunta “ad attivarsi immediatamente presso il presidente della Regione Piemonte affinché, anche a seguito della sentenza 33/2011 della Corte Costituzionale, esprima formalmente al Governo parere negativo in ordine a qualsiasi ipotesi di nucleare in Piemonte; ad attivarsi presso il Governo ed in tutte le sedi opportune al fine di escludere la Regione Piemonte ed in particolare il territorio della Provincia di Cuneo dai possibili siti destinati alla produzione di energia nucleare ed allo stoccaggio di materiali radioattivi; a dotarsi di un piano energetico Provinciale atto a promuovere ed incentivare la produzione da fonti di energie rinnovabili;a dichiarare il territorio Provinciale denuclearizzato, contrario quindi alla produzione di energia nucleare; a vietare, infine, su tutto il territorio Provinciale l’installazione di centrali che sfruttino l’energia atomica”.
Numerosi gli interventi sul tema. Voto contrario per Marco Perosino (Pdl) che ha spiegato come “nonostante lo scetticismo dell’opinione pubblica generato dai fatti del Giappone, sia evidente il crescente fabbisogno di energia per lo sviluppo dei decenni a venire”. Secondo Roberto Nizza (Lista Costa) “il fatto che Umberto Veronesi abbia accettato la presidenza dell’Agenzia per la sicurezza del nucleare fa riflettere. Senza centrali non si può escludere un incremento della disoccupazione”. Hanno, invece, dichiarato parere favorevole all’ordine del giorno Mino Taricco (Pd-Impegno civico), secondo il quale non esiste una soglia di sicurezza assoluta in materia di centrali nucleari, e Piermario Giordano (Lega Nord). D’accordo anche Giovanni Negro e Angelo Rosso (Udc) che ha detto: “L’incremento delle malattie tumorali nelle vallate alpine cuneesi, a poca distanza dalle centrali francesi, è qualcosa che ci deve far pensare”. Infine Fiorenzo Prever (Pdl) ha richiamato l’attenzione del Consiglio sulle problematiche sanitarie derivanti dal mancato smaltimento dell’eternit, sollecitando in materia “una maggiore opera di educazione e vigilanza diretta ai lavoratori e, di rimando, ai nostri figli”.