Anche i droni militari per combattere l’epidemia di peste suina africana
Richiesti dalla Provincia e dal Gruppo Operativo Territoriale per poter individuare meglio le concentrazioni di cinghiali sul territorio della Granda
Cuneo – Nella battaglia per contrastare l’epidemia di peste suina africana (Psa) che minaccia anche il territorio e ilo distretto suinicolo della Granda potrebbero essere impiegati droni militari allo scopo di individuare meglio le zone di maggior presenza dei cinghiali e limitare il diffondersi della malattia.
La richiesta è partita dalla Provincia di Cuneo e dal Responsabile del Gruppo Operativo Territoriale di Cuneo per il contrasto alla PSA che, con una lettera indirizzata al Commissario straordinario prof. Vincenzo Caputo, hanno chiesto di poter impiegare i droni militari per identificare le maggiori concentrazioni di suini selvatici sul territorio, così da procedere sia con gli abbattimenti diretti svolti dai bioregolatori, sia con l’ausilio dei recinti mobili in rete (pig-brig) e delle gabbie di cattura attualmente a disposizione.
La proposta era stata presentata al Commissario Caputo durante la sua visita a Cuneo di un mese fa con l’esigenza di eradicare il cinghiale nei distretti suinicoli e in particolare quelli indenni dalla Psa, come quello di Cuneo. I distretti includono i territori dei Comuni di Cuneo, Cavallermaggiore, Montanera, Savigliano, Piasco, Sant’Albano Stura, Costigliole Saluzzo, Margarita, Monasterolo di Savigliano, Ruffia, Vottignasco, Scarnafigi, Marene, Genola, Morozzo, Castelletto Stura, Villafalletto, Centallo, Fossano, Saluzzo e Tarantasca. L’eradicazione totale è prevista dal Piano approvato dalla Regione Piemonte. Gli interventi nel distretto suinicolo continueranno ad essere effettuati con l’ausilio di tutti i soggetti abilitati al controllo del cinghiale che si rendano disponibili, nel rispetto delle misure di biosicurezza per la Psa e con i mezzi e le tecniche previste dalle normative. Considerata l’orografia del territorio cuneese, l’utilizzo dei droni militari potrà dimostrarsi particolarmente efficace per la ricerca dei cinghiali così da orientare le attività di controllo in modo mirato, prediligendo i corridoi ecologici, le aree ad alta densità di suini selvatici, i corsi d’acqua e il fondovalle.
Carla Vallauri – Uff. Comunicazione Provincia di Cuneo
N.B. Il presente comunicato è mancante dei nomi degli esponenti politici secondo quanto disposto dall’art.9 c.1 della legge 22 febbraio 2000 n.28 in tema di par condicio nei periodi pre-elettorali.