Borgna alla manifestazione di protesta per la chiusura degli impianti da sci
accanto al “popolo della montagna” che è tornato in piazza a chiedere “rispetto” dopo lo stop alla ripresa dello sci
Cuneo – Il presidente della Provincia Federico Borgna ha aderito alla protesta del “popolo della montagna” che lunedì 22 febbraio è tornato in piazza a Cuneo per chiedere “rispetto” dopo lo stop alla ripresa dello sci della scorsa settimana e che prolungherà la chiusura degli impianti da sci fino al 5 marzo. Davanti alla sede di Cuneo Neve, l’associazione di Confindustria che riunisce le 15 stazioni invernali della Granda, si sono radunate circa 250 persone tra maestri di sci, operatori turistici e impiantisti. In particolare, è stata molto contestata la grave responsabilità con cui il Governo ha comunicato la mancata ripresa dell’attività sciistica a poche ore dall’avvio previsto per lunedì scorso 15 febbraio.
Borgna: “Se oggi ci siamo mobilitati in così tanti è perché siamo arrivati al limite. Pur riconoscendo la gravità del momento per l’epidemia in corso, contestiamo la modalità con cui è stata gestita la vicenda degli impianti di risalita che ha colpito duramente gli operatori del comparto montano in attesa di tornare a lavorare e pronti a ripartire, al termine di una stagione a dir poco disastrosa. La montagna è la provincia di Cuneo, merita attenzione e rispetto. Attenzione significa ristori adeguati e immediati per far ripartire il sistema turistico non appena sarà possibile. E poi rispetto per il lavoro delle tante nostre aziende che in montagna vivono e lavorano, come ho scritto nei giorni scorsi al ministro Speranza”.
Dopo le dichiarazioni dei sindaci dei Comuni montani, sono intervenuti, oltre al presidente Borgna, il presidente della Regione Alberto Cirio, Pierpaolo Ballarè (presidente Associazione maestri di sci) e Mauro Gola (presidente della Camera di Commercio), tutti rappresentanti delle categorie economiche, produttive e delle organizzazioni sindacali. Solidarietà anche dalla campionessa di sci Marta Bassino che ha inviato un videomessaggio. Una delegazione ristretta, composta anche dal presidente Borgna, si è poi recata dal Prefetto affinchè porti lo scontento e la rabbia dei lavoratori cuneesi a conoscenza del Governo centrale.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia
Alcune immagini (foto Provincia)