Parte la stagione irrigua ma l’acqua comincia a scarseggiare
Nella Granda forte diminuzione dei flussi in alveo per torrenti e fiumi come il Tanaro (dimezzato)
Cuneo – Inizia la stagione irrigua, ma la situazione dei bacini è allarmante a causa della prolungata mancanza di piogge. Da gennaio le campagne del Cuneese e un po’ di tutto il Piemonte stanno vivendo una lunga ed eccezionale pausa delle precipitazioni. Le piogge di marzo sono diminuite del 34,6% rispetto a 12 mesi fa. L’acqua da scioglimento delle nevi non sembra sufficiente ad alleviare il periodo di siccità e le piogge, previste per la prossima settimana, saranno forse le uniche di un aprile che sta confermandosi molto asciutto.
Le conseguenze di tale calo idrico si stanno verificando anche a valle nelle zone di pianura. A patire sono soprattutto i terreni secchi seminati a cereali che rischiano di non far germogliare i semi che necessitano di condizioni di umidità. L’Autorità di Bacino ha diramato un’allerta con un richiamo sull’uso attento della risorsa idrica. Secondo il monitoraggio effettuato dall’Anbi, l’associazione dei consorzi di bonifica, i problemi nascono dalla forte diminuzione dei flussi in alveo.
In base ai dati di Arpa Piemonte la criticità maggiore per la Granda riguarda il bacino del Tanaro, dove nel mese di marzo, alla sezione di Farigliano, si è registrata una portata media con valori pari al -49% rispetto a quelli storici. Situazione difficile anche per il Maira (-37,7%), per il Varaita (-35,1%) e la Stura di Demonte (-22,2%), senza dimenticare il Po, la cui portata ridotta ha generato un abbassamento del livello idrometrico di -2,7 metri al Ponte della Becca a Pavia, come a Ferragosto.
Oltre i confini della Granda è calata la portata del Po anche a Piacenza (488 metri cubi al secondo rispetto ai 565 dello stesso periodo dell’anno scorso e una media storica di aprile di 960). Anche la situazione dei grandi laghi desta preoccupazione con tutti al di sotto della media storica. In sofferenza idrica anche molte zone del Centro Italia, mentre la situazione del Sud è diversa in base alle zone. In alcune le ultime precipitazioni hanno leggermente migliorato la situazione delle riserve idriche (Puglia e Basilicata), in altre come la Sicilia mancano all’appello milioni di metri cubi d’acqua, rispetto al 2019.
Ufficio Stampa – Provincia di Cuneo