Anche a Saluzzo tanti sindaci per l’appello della Provincia ad una più giusta ripartizione dei fondi per strade e scuole

Percorso a tappe che si è concluso a Saluzzo lunedì 2 dicembre dopo Cuneo, Mondovì ed Alba. I sindaci chiedono azioni di protesta e mobilitazioni per riequilibrare i finanziamenti e sostenere il ruolo della Provincia.

L’incontro con il Consiglio provinciale a Saluzzo (foto Vallauri – Uff. Stampa Provincia)

Cuneo – Con una grande adesione di sindaci anche Saluzzo ha confermato il sostegno della Granda all’appello lanciato dalla Provincia per ottenere una più equa distribuzione dei fondi destinati alla manutenzione ordinaria di strade e scuole. Dopo le tappe di Cuneo, Mondovì e Alba, si è concluso lunedì 2 dicembre, nella città del Marchesato, il percorso che il presidente della Provincia Federico Borgna, accompagnato da tutto il Consiglio provinciale e dai tecnici della Provincia, ha voluto fare sul territorio per sondare l’opinione dei sindaci su quella che è la ripartizione dei finanziamenti alle Province, valida per i prossimi 15 anni.

Il presidente Borgna: “Per una congiuntura tra due criteri che sono sbagliati, la Provincia di Cuneo è stata fortemente penalizzata da questa ripartizione, terz’ultima provincia d’Italia nella graduatoria relativa ai finanziamenti assegnati per strade e scuole. Riceve solo 1.156.581 euro su 250 milioni disponibili. In sostanza, mancano 6-7 milioni di euro che i cuneesi pagano e che non tornano sul territorio come servizi ai cuneesi stessi. Se non sarà possibile cambiare i criteri stabiliti chiediamo risorse aggiuntive per queste 3 o 4 Province, noi compresi, che ci hanno rimesso. Questa volta, infatti, rischiamo di non riuscire più a fare da soli, chiediamo solo quello che ci spetta”.

Borgna ha introdotto l’incontro parlando delle grosse difficoltà finanziarie del bilancio provinciale sulla spesa corrente che derivano dalla citata ingiusta ripartizione dei fondi per la manutenzione ordinaria, ma anche del ruolo della Regione Piemonte e dell’Upi (Unione Province Italiane), ricordando la necessità sempre più urgente di definire il compito delle Province, “rimaste in mezzo al guado dopo la riforma Delrio”. Sono poi intervenuti il consigliere delegato al bilancio Giorgio Lerda, che ha fornito la situazione contabile dell’ente e il vice presidente Flavio Manavella per descrivere la situazione della viabilità, in particolare del Reparto di Saluzzo che conta 780 km di strade provinciali e 379 ponti e manufatti, ma solo 28 cantonieri, 5 capicantonieri, 3 tecnici amministrativi e 3 di sezione. “In passato – ha detto Manavella – si spendevano circa 8 milioni di euro all’anno per la manutenzione, nel 2019 (anno record) ne abbiamo spesi circa 2 milioni. Nel 2005 avevamo 210 cantonieri su questo territorio, oggi sono 94 e nel 2020 scenderanno ancora a 85 anche per effetto della riforma, oltre alle mancate assunzioni di personale”.

A scoraggiare gli amministratori è anche il confronto con i dati delle altre Province italiane. Se Cuneo riceve un contributo pari a 356 euro a km, è troppo forte il divario con altre Province piemontesi come Alessandria (3.400 euro a km) o Novara (5.802 euro a km) o peggio ancora il confronto con il Veneto per Province come Treviso (7.743 euro a km). Nel 2014 e nel 2015 la Provincia di Cuneo è riuscita a bitumare 2 km di strade, nel 2016 14 km, nel 2017 27 km, nel 2018 10 km e nel 2019 ben 44. Cioè 99 km in sei anni su un totale di 3.200 km di strade provinciali. La situazione degli edifici scolastici della Granda non è migliore, come ha spiegato la consigliera Milva Rinaudo perché per più di 25 mila studenti cuneesi ci sono a disposizione 450 mila euro all’anno per la manutenzione di 72 scuole superiori che soltanto di utenze (luce, acqua, gas) costano 4 milioni all’anno. Inoltre sono 30 anni che non si costruisce una scuola nuova in provincia di Cuneo. Altri dati sono stati forniti dai consiglieri provinciali Alberto Simone e Rosita Serra che hanno sottolineato la necessità di tornare a riconoscere alla Provincia ruolo, risorse e personale, ma anche i tentativi che la Provincia ha fatto già l’anno scorso di farsi ascoltare con un emendamento in Parlamento, superato dal voto di fiducia.

Al dibattito sono intervenuti i sindaci dei comuni di Verzuolo, Casteldelfino, Caramagna Piemonte, Polonghera, Venasca, Envie e Saluzzo per proporre azioni corali e forti di protesta e mobilitazioni che richiamino l’attenzione dello Stato e rilancino il ruolo della Province come enti essenziali e di coordinamento di area vasta.

Foto e testo di Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia

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