Commozione per la proiezione del film documentario “Chavismo, la peste del secolo XXI”
Alla presenza del regista venezuelano in esilio Gustavo Trovar Arroyo. Ha partecipato anche la consigliera provinciale Rinaudo.
Cuneo – Si è svolta ieri lunedì 14 gennaio al Cinema Monviso di Cuneo la proiezione del film documentario “Chavismo, la peste del secolo XXI” alla presenza del regista venezuelano in esilio Gustavo Trovar Arroyo. Scopo dell’iniziativa, sostenuta dalla Regione Piemonte, dalla Città di Cuneo e dalla Provincia di Cuneo, far conoscere la situazione attuale di un Paese dal passato ricco e glorioso, precipitato negli ultimi anni in una condizione di profonda povertà e mancanza di libertà. Le cronache riportano le vicende di una nazione che, tra i principali esportatori di petrolio in tutto il mondo, si trova oggi a combattere contro lo spettro della fame, oltre a dover affrontare un clima di violenza e terrore instaurato dalla dittatura di Nicolas Maduro successore di Hugo Chavez.
La proiezione del film, che ha ricevuto il premio Internazionale di New York a novembre 2018, è stata introdotta da Maria Requena, buschese di origine venezuelana e presidente dell’associazione Venezuela in Piemonte, che da anni lavora per informare e far conoscere la reale situazione che vive il Venezuela, attuando vere e proprie campagne di sensibilizzazione e offrendo aiuti concreti. All’evento, che ha colpito e commosso il pubblico in sala, era presente anche la consigliera provinciale delegata Milva Rinaudo a nome del presidente Federico Borgna.
Il documentario storico intende generare la coscienza su quanto sta soffrendo il popolo venezuelano e far conoscere la verità dell’orrore e della sofferenza. Un invito anche per la grande comunità venezuelana presente in provincia di Cuneo, oltrechè a Torino ed in altre parti del Piemonte. La stessa Regione, insieme al Comitato Diritti Umani, ha lanciato una vera campagna di sensibilizzazione e di aiuto concreto nei confronti del Venezuela. L’obiettivo è quello di ottenere il pieno ripristino dei diritti civili nel Paese sudamericano e, soprattutto, aiutare la popolazione con l’invio – attraverso i canali delle associazioni – di beni primari essenziali, in particolare medicinali, cibo e latte per i bambini.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia