Gestione pubblica dell’acqua in provincia di Cuneo per i prossimi 30 anni
La Conferenza d’ambito ha deciso dopo 3 ore di dibattito. Confermata la linea emersa dall’Assemblea dei sindaci del 28 marzo scorso.
Cuneo – La gestione del ciclo idrico integrato per i prossimi 30 anni nella Granda sarà affidata ad una società unica, consortile e totalmente pubblica. Lo ha deciso dopo tre ore di dibattito la Conferenza d’ambito dell’Ato che si è riunita lunedì 7 maggio in Provincia a Cuneo. Erano presenti 20 delegati su 23 (95% delle quote): hanno votato a favore l’81,2%, contrari Roero, Saviglianese, Alta Langa (13,8%).
Si conclude in tal modo, dopo tanti mesi, l’iter per definire la forma di gestione unica dell’acqua, come previsto dalla legge. Già l’Assemblea dei sindaci del 2015 si era espressa a fare di una società pubblica. Da allora si sono succeduti dibattiti, campagne stampa e confronti anche accesi. L’ultima Assemblea dei sindaci del 28 marzo scorso aveva espresso, a larga maggioranza, un parere di tipo consultivo a favore di una società interamente pubblica in house a tipologia consortile. La Conferenza ha assunto la decisione finale.
Il presidente della Provincia Federico Borgna: “Non è una decisione storica: non si poteva votare diversamente da quanto indicato dalla maggioranza dei sindaci nell’assemblea del 28 marzo. La legge impone un gestore unico e sarebbe stato impossibile non avvallare quel voto”.
Nel corso del dibattito è emersa la possibilità di un ulteriore rinvio del voto finale, su richiesta dei sindaci Enrico Faccenda di Canale, Roberta Barbero di Marene e Massimo Antoniotti di Borgomale per poter analizzare i documenti e l’emendamento alla delibera sulla società unica (accettato dall’Ato) proposto dal sindaco di Mondovì, Paolo Adriano per chiedere garanzie sui dipendenti e sul mantenimento di servizi sul territorio. La presidente Bruna Sibille ha ammesso la possibilità di tale rinvio, ma alla votazione sulla proroga del voto neanche i tre contrari si sono espressi in merito.
La Conferenza d’ambito ha esaminato, in apertura, la ricognizione dei debiti pregressi di alcuni gestori nei confronti di Unioni montane e Autorità d’ambito. Sono stati recuperati 1,84 milioni per il periodo 2007-2016, mente mancano ancora 912 mila euro da parte di Mondoacqua, Tecnoedil e Ireti. Sono quote da incassare che sono state nuovamente sollecitate ai gestori ancora inadempienti. Si è poi proceduto con una ricognizione degli investimenti. Infine, è stata prorogata a ottobre 2019 la scadenza entro la quale le Unioni montane dovranno realizzare e rendicontare gli interventi di difesa idrogeologica programmati negli anni scorsi.
Alcune immagini della Conferenza d’Ambito Ato (foto Uff. Stampa Provincia)