A giugno tanti morti sulle strade della Granda come nei primi cinque mesi dell’anno
Il numero degli incidenti mortali è tornato a crescere. Appello alla prudenza per chi viaggia durante l’estate.
Cuneo – Giugno di sangue per chi viaggia sulle strade della Granda. In un solo mese sono stati registrati 12 morti, pari allo stesso numero di decessi dei primi cinque mesi dell’anno. Il dato, non ufficiale, indica un trend di nuovo in risalita, dopo il cauto ottimismo degli anni scorsi per il calo degli incidenti mortali. Nei primi sei mesi dell’anno i morti sul territorio cuneese sono già stati 24, mentre in tutto il 2016 il numero dei decessi – rilevato dall’Ufficio Stampa della Provincia di Cuneo su fonti di informazione locale – si era fermato a quota 33, con un calo importante rispetto agli anni precedenti. Il cambio di tendenza del 2017 è confermato anche a livello nazionale dai dati diramati dal Ministero con un +4,6% dei decessi stradali. La principale causa degli incidenti gravi sembra essere l’uso improprio alla guida del telefono cellulare.
I dati seguono le medie statistiche, ma il 2016 si era confermato come il migliore degli ultimi vent’anni per il più basso numero di morti sulle strade provinciali e sembrava un buon auspicio per il futuro. Nel 2015 i morti registrati erano stati 55, mentre nel 2014 si presentava un calo (42 morti). Dati sempre gravi, ma comunque nettamente favorevoli rispetto al passato, quando nel 1998 (primo anno del rilevamento) i decessi registrati in provincia di Cuneo per incidenti stradali furono 138. Negli anni successivi si verificò un costante calo: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004; 83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010; 51 nel 2011; 51 nel 2012; 48 nel 2013; 42 nel 2014; 55 nel 2015. Da allora ad oggi sono morti sulle strade cuneesi almeno 1.546 persone, senza contare i feriti e i disabili permanenti.
Se una riduzione dell’incidentalità stadale è avvenuta in vent’anni (-75% decessi) è forse grazie a maggiori controlli stradali, più limiti di velocità, nuovi strumenti di sicurezza sulle auto, la recente introduzione del reato di omicidio stradale, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Ma restano i problemi di una provincia molto estesa dal punto di vista territoriale, con poche infrastrutture autostradali e tanti piccoli centri abitati che impongono numerosi spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento. E, come dicevamo, l’uso sempre più diffuso e spesso incauto dello smartphone mentre si guida.
Il presidente Federico Borgna: “Rivolgo un appello alla prudenza, soprattutto in vista dei maggiori spostamenti dell’estate. Ricordiamo che dietro i dati statistici ci sono vite spezzate, famiglie disperate, danni irreversibili. Ringrazio tutti coloro che lavorano per migliorare le cose, i nostri cantonieri nonostante i pochi mezzi a disposizione, le forze dell’ordine per i controlli costanti, il mondo del volontariato e della scuola che insieme contribuiscono a sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale”.