Sicurezza stradale: nella Granda calano i morti per incidenti

I dati raccolti nel 2016 dall’Ufficio Stampa della Provincia rilevano 33 morti nel 2016, di cui 7 sono pedoni

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Immagine di repertorio (foto Archivio Provincia)

Cuneo – Clara aveva vent’anni. E’ morta nella notte del 1° gennaio 2017 ed è la prima vittima dell’anno per incidenti stradali nella provincia “Granda”. I dati sul fenomeno fanno riflettere. Se nel 2016 il numero dei morti – rilevato dall’Ufficio Stampa della Provincia da fonti di stampa e quindi  non confermato al momento – si è fermato a quota 33 con un calo importante rispetto agli anni precedenti, il problema della sicurezza stradale resta molto sentito, soprattutto per quanto riguarda i pedoni. Soltanto nel 2016 hanno perso la vita in 7, investiti sulle strisce pedonali o a bordo strada, come Clara.

I dati sugli incidenti stradali sono altalenanti, ma il 2016 si è confermato come il migliore degli ultimi vent’anni per il più basso numero di morti sulle strade provinciali. Nel 2014 c’è stato un calo nel numero delle vittime (42 morti), nel 2015 i dati sono tornati a salire (55 morti). Niente a che vedere – comunque – con il primo anno del rilevamento, il 1998, quando i morti registrati in provincia di Cuneo furono 138 in un solo anno. Negli anni successivi si verificò un costante calo: 125 morti nel 1999; 122 nel 2000; 115 nel 2001; 116 nel 2002; 116 nel 2003; 105 nel 2004;  83 morti nel 2005; 71 nel 2006; 78 nel 2007; 72 nel 2008; 57 nel 2009; 68 nel 2010; 51 nel 2011; 51 nel 2012; 48 nel 2013; 42 nel 2014; 55 nel 2015. Da allora ad oggi sono morti sulle strade cuneesi almeno 1.546 persone, senza contare i feriti e i disabili permanenti: dati che richiamano quelli di una vera e propria guerra.

Secondo i dati dell’ultimo Rapporto Aci-Istat nel 2015, in provincia di Cuneo, si sono verificati 1.225 incidenti stradali con lesioni (+1,6% rispetto ai 1.205 di fine 2014), che hanno provocato il ferimento di 1.898 persone (+4,8% rispetto ai 1.811 di fine 2014) e la morte di altre 55 (+22% rispetto ai 42 di fine 2014). La Granda si è confermata al terzo posto nella classifica regionale per numero di incidenti, dietro al Torinese (5.920 sinistri) e all’Alessandrino (1.354 sinistri). Il maggior numero dei 1.225 incidenti accaduti si è verificato su strade urbane (711), seguono le strade provinciali (361) quindi quelle statali (73). Tra le cause che hanno condotto al ferimento delle persone ci sono: le fuoriuscite di strada (167) e gli investimenti di pedone (137). I punti più pericolosi risultano essere gli incroci (104 impatti) e le intersezioni segnalate (62).

Che cosa ha permesso di ridurre del 75% i morti sulle strade della Granda in vent’anni? Maggiori controlli stradali, più limiti di velocità, nuovi strumenti di sicurezza sulle auto, la recente introduzione del reato di omicidio stradale, maggior consapevolezza del pericolo e quindi più prudenza. Sono tante le ragioni che possono aver concorso a tale risultato positivo, ma resta il problema di una provincia che paga il prezzo della forte estensione territoriale e dell’assenza di poli cittadini grandi, per cui si è costretti a numerosi e continui spostamenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento.

Il presidente Federico Borgna: “Il calo dei morti sulle strade della Granda è un dato estremamente positivo, soprattutto se raffrontato a quello di vent’anni fa. Ma non basta ancora perchè dietro i dati statistici ci sono vite spezzate, famiglie disperate, danni irreversibili. Ringrazio tutti coloro che lavorano per migliorare le cose, i nostri cantonieri nonostante i pochi mezzi a disposizione, le forze dell’ordine per i controlli costanti, il mondo del volontariato e della scuola che insieme contribuiscono a sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale. Dobbiamo proseguire su questa strada, soprattutto attraverso la formazione continua dei giovani e l’aggiornamento degli adulti”.

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