“La Scuola Allievi Carabinieri di Fossano non va chiusa, ma piuttosto potenziata”

Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno promosso dalla Lega Nord a tutela di “una struttura d’eccellenza per la formazione delle donne e degli uomini che si occupano quotidianamente della sicurezza dei cittadini”

Cuneo Lo storico legame esistente tra la Città degli Acaja, la Provincia di Cuneo e la Scuola Allievi Carabinieri “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Fossano è all’origine dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale di lunedì 19 novembre a tutela della struttura.

“La Granda – commenta la Presidente, Gianna Gancia – non vuole perdere la scuola. Di qui l’impegno dell’intero Consiglio provinciale che ha preso posizione in difesa di quella che è un’istituzione territoriale riconosciuta in tutta Italia. L’eventuale chiusura costituirebbe, inoltre, una perdita ingente dal punto di vista economico: in termini occupazionali e di ricadute sull’indotto degli affitti sarebbe equivalente alla chiusura di un’azienda”.

Il documento, promosso dalla Lega Nord e varato all’unanimità dall’assemblea, prende atto delle ipotesi di ridimensionamento o chiusura definitiva della scuola e chiede un impegno da parte del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del Presidente del Consiglio Mario Monti, del Ministro degli Interni e del Ministro della Difesa, affinchè la Scuola non vada incontro a soppressione, ma venga potenziata in quanto struttura di eccellenza per la formazione delle donne e degli uomini che si occupano quotidianamente della sicurezza dei cittadini.

“Si tratta – dichiara l’assessora provinciale Anna Mantini, promotrice, assieme al gruppo Lega Nord, di una raccolta di firme a salvaguardia della Scuola – di una realtà di grande prestigio per il territorio: unica in Granda, con l’eventuale chiusura verrebbe a mancare un presidio della legalità a tutti i cuneesi. Ricordo che in tutto il nord Italia sul fronte della formazione resterebbe operativa unicamente la caserma Cernaia di Torino: luogo storico per l’Arma, ma non raffrontabile, dal punto di vista logistico, di spazi disponibili e strutture, con il sito fossanese che si estende su un’area di 600 mila metri quadrati”.

Si presta attenzione anche al lato occupazionale ed al destino dei lavoratori civili che prestano la loro opera nella caserma.

“In un periodo di crisi generalizzata – aggiunge l’assessora Mantini – è doveroso tutelarci da tutti i possibili peggioramenti dei livelli occupazionali. Senza contare l’incertezza che incombe sul futuro dei militari che compongono il quadro permanente della scuola e delle loro famiglie”.

All’illustrazione all’assemblea provinciale a cura del consigliere Paolo Demarchi, è seguito l’intervento del presidente del Consiglio, Giorgio Bergesio: “La cittadinanza – ha detto – si è attivata con una raccolta firme. Intorno a questo tema che ha valenza provinciale c’è un ampio consenso della popolazione”.

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