Rievocazione storica della Baïa di Sambuco

Foto di gruppo per la Baia 2012 a Sambuco

La manifestazione si è svolta domenica 26 agosto. Per la Provincia era presente il consigliere Giordano

Cuneo Dopo sei anni di distanza,  è tornata a Sambuco la rievocazione storica dell’antica Baïa. La manifestazione si è svolta domenica 26 agosto, la Provincia era rappresentanta dal consigliere provinciale di valle, Piermario Giordano. Erano presenti anche il sindaco di Aisone Marisa Degioanni e il vice sindaco di Pietraporzio,  Sergio Fossati. Il piccolo paese della valle Stura conta appena 99 abitanti ed è guidata dal giovane sindaco Danilo Bruna. Sambuco è uno dei paesi delle valli occitane in cui è sopravvissuta la tradizione della Baïa, oltre alla due edizioni storiche del secondo Dopoguerra nel 1951 e nel 1961, la tradizione è ripresa dal 2001 al 2006.

“E’ stato un momento particolarmente emozionante – spiega il consigliere Giordano – percorrere le vie del paese in compagnia dei figuranti, insomma una vera festa per tutta la valle e un momento per ricordare le tradizioni popolari che tra l’altro uniscono Sambuco con Sampeyre nel ricordo dell’evento”.

Le testimonianze esistenti e gli studi risalenti al 1700 permettono di dire che “le badie o abbadie erano associazioni, gruppi di giovani che avevano il compito, a volte riconosciuto ufficialmente, di organizzare il tempo festivo tradizionale” o più compiutamente “la badia può essere considerata come una sorta di metafora rituale popolare delle tre più importanti istituzioni che caratterizzano la società: quella religiosa, quella militare e quella politica”. Nel passato erano rilevanti i compiti, i ruoli e anche i privilegi che le Baïe avevano nella comunità. Se per alcune Baïe come quella di Sampeyre, Bellino, Acceglio, fu mantenuto fino ad oggi il carattere laico, si potrebbe quasi dire trasgressivo della Baïa, per molte altre, compresa questa di Sambuco, la dimensione religiosa è arrivata, nel corso degli ultimi secoli, a permeare la manifestazione dell’Abbadia e a costituirne la principale matrice.

Nel Novecento le Baïe hanno assunto un carattere più di folklore e spettacolo, anche se a partire dagli anni Ottanta ha preso forma un lavoro sulla memoria propiziato dall’apertura a Sambuco del Centro di documentazione della Valle Stura che ha dedicato la sua prima mostra proprio alla Baïa. Attraverso la Baïa la comunità mette in scena la propria continuità col passato, compreso il legame d’identità di popolo occitano.

 

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