Gancia e Mantini nelle aree terremotate dell’Emilia: solidarietà alle donne imprenditrici
La delegazione ha visitato i comuni di Camposanto e San Felice
Cuneo – Si sono spenti i riflettori sulle popolazioni terremotate dell’Emilia che, dal primo giorno del sisma e anche durante le scosse delle settimane successive, non hanno mai smesso di lavorare e di cercare di riprendere le attività. Ed è alle donne imprenditrici di quella terra che la presidente della Provincia, Gianna Gancia e l’assessora alle Pari Opportunità, Anna Mantini hanno voluto dedicare la loro attenzione e il loro sostegno.
Per conoscere dal vivo difficoltà e bisogni ancora aperti si sono recate personalmente martedì 10 luglio nel Modenese, a Camposanto e San Felice, cittadine devastate dal sisma. Il terremoto in Emilia è stato caratterizzato da pesanti danni non solo alle abitazioni, centri storici e chiese, ma soprattutto alle zone industriali e artigianali con gravi conseguenze per capannoni e fabbricati costruiti con criteri di difesa per altri fenomeni naturali, come il forte vento che spesso scoperchia gli impianti. Tetti e coperture pesanti, quindi, il cui crollo ha causato morti e feriti tra i lavoratori all’opera.
Gancia e Mantini hanno incontrato il sindaco di Camposanto Antonella Baldini, l’assessore all’Ambiente di San Felice Simone Silvestri, i dirigenti Cna artigiani Morena Manfredini e lo stesso Silvestri, l’imprenditrice e rappresentante dell’associazione “Emiliamo” Bruna Musso di origini cuneesi.
“Vogliamo dare il nostro contributo a sostegno delle donne e di tutti gli imprenditori modenesi colpiti dal sisma – hanno detto la presidente Gancia e l’assessora Mantini – promuovendo incontri di sensibilizzazione con i colleghi del Cna e le categorie produttive di Cuneo. Inviteremo anche banche, aziende ed istituzioni cuneesi a sostenere la ripresa promuovendo i prodotti e le eccellenze locali con acquisti specifici, in vista delle prossime festività natalizie. Pensiamo anche ad incontri ed eventi, in collaborazione con l’associazione “Donne per la Granda”, per raccogliere fondi a favore delle realtà emiliane terremotate, facendo nostra l’operazione trasparenza applicata dal sindaco di Camposanto che ha pubblicato on line tutte le donazioni pervenute al Comune”.
La ricostruzione dei fabbricati secondo nuovi criteri antisismici richiederà consistenti finanziamenti per i quali non basterà nemmeno l’entusiasmo e la voglia di lavorare dei modenesi. “Servono nuove scuole per sostituire gli edifici crollati – hanno detto gli amministratori modenesi – e meno burocrazia che ci permetta di ripartire in fretta”. La ripresa di quest’area di Emilia Romagna è indispensabile anche per tutto il Paese. L’area è tra le più produttive d’Italia (settori tessile, biomedicale, edilizia, ceramiche….) e produce l’1,9% del Pil nazionale.