La presidente Gancia riceve Confcommercio: “Condivido la vostra battaglia contro statalismo e centralismo. Le imprese hanno problemi concreti, servono subito interventi efficaci”

Tavolo d’incontro in Provincia su mercato, fisco, banche, burocrazia. Avviate iniziative congiunte: in preparazione incontri con gli organi preposti al controllo, istituti bancari e forze dell’ordine.

Il tavolo in Provincia

Cuneo La presidente della Provincia Gianna Gancia e il vice presidente Giuseppe Rossetto hanno incontrato, venerdì 11 maggio, una delegazione di Confcommercio composta dal vice presidente Luigi Isoardi, dal direttore provinciale  Giorgio Ferrua e da rappresentanti delle Ascom di Alba (Duilio Scavino), Ceva (Renato Scapinello), Dogliani (Luigi Musso), Fossano (Giancarlo Fruttero), Saluzzo (Alberto Anello), Savigliano (Pietro Rubiolo). Presenti anche, tra gli altri, il presidente dell’Associazione albergatori Pierino Sassone ed il presidente onorario Andreino Durando, oltre alla presidente del Terziario Donna Aurelia della Torre.

Al centro dell’incontro la mobilitazione promossa da Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia Granda per richiamare l’attenzione delle istituzioni locali e nazionali sul grave stato di crisi in cui da tempo versano le imprese del commercio, del turismo e dei servizi.

“Condivido – ha dichiarato il presidente Gancia – questa battaglia che sento mi appartiene per esperienza personale e desidero assicurare il mio pieno supporto. Le imprese hanno problematiche concrete, servono iniziative efficaci ed immediate. Per questo è in preparazione un incontro con gli organi preposti ai controlli ed istituti bancari per segnalare le gravi difficoltà vissute dal commercio locale. Abbiamo poi un diffuso problema di illegalità, costituito da un elevato numero di imprese che repentinamente aprono e chiudono, con frequenti fenomeni di evasione fiscale ed una conseguente concorrenza sleale nei confronti degli operatori onesti: per questo serve un coordinamento con le forze dell’ordine del terriorio”.

Sotto i riflettori i dati riguardanti la crescente mortalità delle aziende, l’accelerazione dell’andamento negativo del fatturato registrato nei primi mesi del 2012 e l’ulteriore riduzione dei consumi prevista per il 2013. Ma anche le ricadute fiscali dei provvedimenti recentemente assunti a livello centrale, quali la deregolamentazione degli orari, l’aumento di Iva ed accise sui carburanti, l’appesantimento della tassa rifiuti unita all’incertezza dell’operatività del sistema di tracciabilità Sistri, l’aggravio delle aliquote previdenziali, l’introduzione di Imu ed imposta di soggiorno, la riforma del mercato del lavoro e il crescente abusivismo.

Ancora Gancia: “Siamo alle prese con una situazione complessa che richiede provvedimenti immediati e concreti: dobbiamo spendere di meno e meglio. La Provincia di Cuneo, ad inizio mandato, contava 191 milioni e 600 mila euro di debito, oltre a 15 milioni fuori bilancio. Abbiamo eliminato i fuori bilancio e ridotto l’esposizione debitoria, come dimostra una proiezione a fine mandato pari a 153 milioni. I dipendenti sono passati da 860 a 700. Si è trattato di un impegno costante e determinato, basato sull’esempio e mirato a modificare abitudini e costumi”.

“Posso personalmente testimoniare – ha dichiarato il vice presidente provinciale Rossetto – la battaglia sostenuta dalla presidente Gancia in questa direzione. Una riduzione della spesa che non ha comportato, in alcun modo, l’incremento delle aliquote delle imposte provinciali: faccio, in particolare, riferimento all’Rc auto la cui percentuale è stata aumentata dalla maggior parte delle Province italiane, mentre resta invariata per la Granda”.

Numerose le strategie proposte dai commercianti per assicurare continuità nel contributo delle imprese alla crescita economica del territorio: l’assunzione di politiche mirate alla ripresa economica e ad un concreto rilancio dei consumi; riduzione dei costi della politica e della spesa pubblica; sgravio del carico fiscale su famiglie ed imprese, non solo a livello centrale, ma anche in riferimento alla miriade di tributi locali; revisione del patto di stabilità; misure incisive per il contrasto dell’inefficienza della macchina burocratica; rapporti di lavoro improntati a migliore flessibilità; ripresa di una proficua collaborazione tra banche ed imprese per quanto riguarda il nodo cruciale del credito; esclusione dal settore del commercio su aree pubbliche della cosiddetta direttiva Bolkestein; avvio di una progettualità condivisa con il coinvolgimento di tutti i soggetti sociali.

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