Sovracanoni rivieraschi, il Tar dà ragione alla Provincia

Respinto il ricorso degli enti locali contro la delibera del 13 settembre 2010

Cuneo “Una tempesta in un bicchier d’acqua, verrebbe da dire. Se solo non si trattasse di risorse pubbliche: perché i soldi impegnati da Uncem e Comuni per questo ricorso, che ha dato ragione alla Provincia, sono dei contribuenti. Il Tar ha ribadito la piena legittimità dell’azione amministrativa dell’ente in una situazione in cui, oltretutto, gli stanziamenti a vantaggio di tutti i Comuni erano sensibilmente cresciuti grazie all’intervento del legislatore nazionale”. Con queste parole il presidente Gianna Gancia, e l’assessore all’Ambiente Luca Colombatto, commentano il pronunciamento del Tar in favore della Provincia di Cuneo.

Si chiude così la vicenda dei sovracanoni rivieraschi (proventi incassati da Provincia e Comuni dai privati che sfruttano l’acqua per la produzione di energia elettrica). Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dagli enti locali, contro la delibera provinciale adottata il 13 settembre 2010 e finalizzata ad un riordino della ripartizione dei sovracanoni.

Il provvedimento indicava un aumento della quota spettante alla Provincia nella misura del 5% per gli impianti ubicati al di fuori della perimetrazione dei bacini imbriferi e del 30% per quelli ricadenti nei Bim. Aumento che per i Comuni risulta abbondantemente compensato dalla maggiorazione tariffaria: a seguito delle novità introdotte dal Legislatore (che ha accolto le precise richieste della Provincia di Cuneo, attuando una modifica alla manovra finanziaria), gli enti locali incasseranno ogni anno circa 1.985.000 euro in più. La deliberazione provinciale ha, inoltre, l’obiettivo di risolvere le criticità evidenziate in materia di ripartizione dei sovracanoni, evitando le perdite economiche spesso intervenute per la scadenza dei termini prescrittivi senza il raggiungimento degli accordi di ripartizione. I fondi incassati della Provincia sono impiegati per fronteggiare le crescenti spese d’istruttoria e di vigilanza che, nella fattispecie, ricadono interamente sull’Ente.

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