Presentato in Provincia il Festival “Terra Amata: musica, danza, arte”
Gancia e Viscusi: “Messaggio forte rivolto ai giovani in modo che la Granda possa conoscere, valorizzare ed esportare alla pari di altri territori la propria cultura e il proprio mondo”
Per la prima volta un evento raggrupperà le espressioni di musica popolare, classica e corale, grazie ad esibizioni di altissimo livello, non solo nei grandi centri o nei grandi teatri, ma anche in piccoli Comuni del territorio montano e delle Langhe. E’ il Festival “Terra amata: musica, danza, arte – memoria del territorio”, presentato nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Provincia, lunedì 10 ottobre, alla presenza dell’assessore alla Cultura, Licia Viscusi, di Mauro Arneodo dell’Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro. Hanno, inoltre, partecipato l’on. Giovanna Tealdi per la Fondazione Crc, oltre al musicista e compositore Matteo Durbano e a Giampiero Brignone della Fondazione Fossano Musica.
“Pur in mezzo a tante difficoltà economiche – hanno spiegato Gancia e Viscusi – la Provincia di Cuneo e, in particolare, l’assessorato alla Cultura insieme all’associazione di Santo Lucio de Coumboscuro, hanno voluto investire in una nuova iniziativa. Determinante è stato, in questo senso, l’apporto di Comuni, associazioni locali e il sostegno della Fondazione Crc e Fondazione Crt. Si tratta di un messaggio forte, rivolto soprattutto ai giovani, in modo che la nostra Provincia possa conoscere, valorizzare ed esportare alla pari di altri territori la propria cultura e il proprio mondo. Il progetto prevede l’istituzione di una stagione concertistica in grado di offrire stabilmente un prodotto musicale di alto profilo, fatto di spettacoli tesi a valorizzare il patrimonio musicale e culturale, assicurando un respiro internazionale e una maggiore dignità artistica ad un repertorio che fino ad ora è sempre rimasto relegato in ambito popolare”.
Quattordici le date previste, dal 29 ottobre al 6 gennaio 2012. Numerose le località che verranno coinvolte: il Festival toccherà Cuneo, ma anche Sinio, Pradleves, Fossano, Busca, Mondovì, Marmora, Montemale, Cartignano, Bersezio, Coumboscuro.
“Il 2011 – ha commentato l’assessore Viscusi – si presenta come un anno particolarmente significativo per la Granda e per l’Italia in generale. Un anniversario di ben 150 anni costituisce, infatti, momento di fondamentale importanza per la costruzione dell’identità del popolo italiano, piemontese e cuneese in particolare. Rappresenta, inoltre, occasione irripetibile per giungere ad una presa di coscienza collettiva, sia del ruolo svolto dal nostro territorio nel processo di unificazione nazionale, sia della sua evoluzione sociale e culturale nel corso dell’età contemporanea, contribuendo così a guidare le giovani generazioni verso una più consapevole comprensione della realtà che ci circonda”.
Non a caso all’interno del festival è inserito un evento che collega le culture, musiche e lingue ancestrali del Piemonte e della Valle d’Aosta: per la prima volta sul palco del Toselli, a Cuneo, saliranno artisti piemontesi, valdostani e provenzali in un crescendo di suggestioni, mentre venerdì 4 novembre il Centro Incontri della Provincia ospiterà un convegno che porterà come relatori i professori Lorenzo Del Boca e Romano Bacchiarini assieme ad esponenti del mondo politico, imprenditoriale, sindacale delle terre marginali dalla Val D’Aosta alla Catalogna.
Rilevante anche la finalità sociale, che punta alla valorizzazione delle esperienze culturali dei giovani disoccupati in cerca di un primo inserimento lavorativo.
“L’Italia – ha concluso la presidente Gancia – che detiene la metà dei beni artistici presenti sul pianeta e che è conosciuta in ambito musicale, pittorico ed artistico come punta di diamante in materia di espressività e creatività, rischia di diventare il fanalino di coda a livello europeo come già per quanto riguarda l’uso e la pratica del multilinguismo. Oggi crediamo che gli enti pubblici debbano rendersi protagonisti nella creazione di occupazione in generale ed, in particolare, nella valorizzazione delle espressività culturali, artistiche, scientifiche dei propri cittadini. Non possiamo più permetterci di lasciar fuggire all’estero le nostre menti migliori”.