Scuola, paracadutati dal Sud sorpassano gli iscritti locali

Il presidente Gancia

Dichiarazione della presidente della Provincia, Gianna Gancia

Cuneo “Avevo lanciato alcune settimane fa un appello al buonsenso sulle graduatorie dei docenti precari. Purtroppo, al di là delle posizioni di maniera e della sufficienza con cui taluno aveva ritenuto di liquidare le mie parole, i fatti mi hanno dato ragione. L’ufficio scolastico territoriale sta provvedendo in questi giorni a stipulare contratti a tempo indeterminato con diversi iscritti a tali graduatorie, secondo il riparto conseguente agli accordi tra il ministero e le forze sociali. Ebbene, nel solo comparto delle medie inferiori e superiori, a fronte di 142 convocati per l’assunzione dalle graduatorie ad esaurimento, 142 ‘fortunati’ che dopo lunghe peregrinazioni fuoriescono dal precariato per diventare professori di ruolo, soltanto 71, la metà esatta, erano già inseriti prima del 2011 nelle liste provinciali. Gli altri 71 vengono da altrove: dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Campania, dalla Calabria e via dicendo. Un quadro che, certo, non è ancora definitivo perché ci saranno rinunce, ma che è sicuramente fosco. Sono stata, insomma, facile profeta di sventura. Non me ne rallegro. Come rallegrarsi, d’altronde, di valutazioni che parrebbero aver fatto di tutt’erba un fascio? Difficile ritenere anche solo comparabili titoli acquisiti qui con quelli maturati altrove e, soprattutto, altrimenti. C’è da riflettere. Io, almeno, lo farò. Innanzi tutto con gli esclusi, gli estromessi, i defraudati mi verrebbe da dire: quelli che sono stati sorpassati e che hanno la fondata impressione d’aver partecipato ad una competizione non leale. E con il Consiglio provinciale, a cui mi rivolgerò direttamente. Non sono campanilista e ritengo la competizione un valore aggiunto. Quand’è ad armi pari, non quando c’è chi corre faticosamente a piedi e chi è stato paracadutato direttamente sul traguardo. L’Unità nazionale, quella che costituzionalmente il Capo dello Stato è chiamato a garantire, dovrebbe fondarsi su regole uguali per tutti. Mi pare evidente che, in questo caso ma – purtroppo – non solo in questo caso, le cose non siano andate così”.

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