Varato il bando provinciale per formazione professionale

Per il periodo 2010-2012. Domande entro il 19 marzo prossimo

Cuneo “Anche in una stagione di crisi ed emergenze occupazionali la Provincia considera la formazione professionale una fondamentale leva per l’occupabilità e l’adattabilità delle persone, per la mobilità sociale, nonché per la crescita e la competitività del nostro territorio”. Il presidente della Provincia e l’assessore al Lavoro commentano così il varo del Bando provinciale per le attività sperimentali riguardanti la formazione professionale iniziale finalizzata ad assolvere l’obbligo di istruzione, le attività volte a qualificare gli adolescenti in uscita dal sistema scolastico e le azioni di sistema destinate a migliorare l’integrazione tra istruzione e formazione. Riferita al periodo 2010-2012, la programmazione risponde alla normativa regionale e prevede l’assegnazione di 12 milioni 555 mila euro. Destinatari dell’azione formativa saranno i giovani in possesso della licenza di scuola secondaria di I grado, privi di qualifica o altro titolo secondario e di età inferiore ai 18 anni; adolescenti compresi nella fascia di età tra i 14 e i 18 anni privi di licenza di scuola secondaria di I grado, a patto che il progetto formativo preveda il recupero del titolo di studio mediante attività integrate con un centro provinciale per l’istruzione degli adulti (ex Ctp). Beneficiari dei contributi saranno le Agenzie formative ed Associazioni temporanee di scopo (Ats) costituite da Agenzie formative ed Istituzioni scolastiche piemontesi. Le domande di contributo dovranno essere presentate tramite procedura informatizzata tramite il sito www.provincia.cuneo.it; il modulo originale dovrà poi pervenire entro le 12 del 19 marzo al settore Istruzione e Formazione professionale della Provincia, via XX Settembre, Cuneo. “Si ritiene importante – concludono presidente ed assessore al Lavoro – consolidare anche in prospettiva pluriennale il modello caratterizzato da una marcata integrazione dei sistemi di formazione professionale ed istruzione con il mondo del lavoro. Il tutto in aggiunta al contrasto dell’elevato abbandono scolastico anche per le fasce di giovani a maggiore rischio di esclusione sociale”.

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