Partito mercoledì 25 agosto il cantiere per il consolidamento del ponte Gesso a Cuneo

Una sola corsia centrale per l’intervento della Provincia di consolidamento del ponte storico

Il ponte storico sul torrente Gesso (foto Sett. Viabilità Provincia)

Cuneo – E’ partito mercoledì 25 agosto, con qualche giorno di ritardo sul programma, il cantiere per il consolidamento del ponte storico in muratura sul torrente Gesso (secondo lotto) lungo la strada provinciale 422 a Cuneo. Sono previsti disagi e rallentamenti all’ingresso della città di Cuneo da Borgo San Giuseppe (Borgo Gesso) a causa del restringimento della carreggiata ad una sola corsia centrale. L’impresa appaltatrice dei lavori Cores4n di Venegono Superiore (Varese) provvederà, tramite la subappaltatrice Panizza 1914 di Trenzano (Brescia), al montaggio del ponteggio propedeutico alle lavorazioni di consolidamento delle arcate del ponte.

Dopo il primo lotto conclusosi l’anno scorso con la sistemazione idraulica e le opere di protezione antierosiva delle fondazioni dei due ponti stradali costato 1,4 milioni di euro, questo secondo lotto di lavori interviene direttamente sul ponte storico per il consolidamento della parte in elevazione del manufatto, oltre al miglioramento strutturale del ponte sotto le azioni sismiche. Il costo previsto è di circa 950 mila euro. Della progettazione si è occupato l’ingegnere Lorenzo Jurina di Milano, professore associato al Politecnico di Milano e specializzato in interventi di riabilitazione e consolidamento strutturale di opere murarie sottoposte a vincolo della Soprintendenza. La direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase esecutiva sono stati affidati allo stesso studio Jurina e Radaelli di Monza.

Nel contempo si è aperto un cantiere nel torrente Gesso, a valle dei lavori realizzati dalla Provincia e non visibile dal piano stradale. Si tratta di un intervento di Italgas (impresa Falf)  per la messa in subalveo dei tubi di gas metano che ora passano agganciati  al vecchio ponte storico e che dovranno essere smantellati sempre su richiesta della Soprintendenza che intende recuperare e tutelare le importanti caratteristiche architettoniche e artistiche del manufatto storico.

Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia

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