Inproma di Ceresole d’Alba: problemi ambientali per l’impianto che tratta carcasse animali

La Conferenza dei servizi si è svolta on line giovedì 4 marzo in Provincia per valutare la richiesta di incremento dell’impianto

L’azienda Inproma di Ceresole d’Alba (foto d’archivio)

Cuneo – Il nuovo impianto di combustione alimentato da farine animali che l’azienda Inproma di Ceresole d’Alba vuole realizzare, aumentando anche la quantità di materiali trattati (carcasse animali), è stato al centro della Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia e svoltasi giovedì 4 marzo in modalità online a Cuneo. Nel corso della conferenza sono emersi motivi ostativi all’accoglimento dell’istante e perplessità in merito all’impatto ambientale dell’impianto per la zona del Roero, oltre a richieste di integrazioni alla documentazione inviata dall’azienda.

Erano collegati 25 soggetti, a partire dai tecnici della Provincia con il dirigente del Settore Ambiente Luciano Fantino, il sindaco di Ceresole d’Alba Franco Olocco con altri amministratori comunali di maggioranza e di minoranza, il vicesindaco di Sommariva Bosco Marco Pedussia, il consigliere regionale albese Ivano Martinetti, il presidente Associazione Comuni del Roero Cuniberto, il tecnico comune di Carmagnola, rappresentanti delle associazioni ambientaliste (tra cui Legambiente, Italia nostra, Canale ecologia, Salviamo il paesaggio, Comuneroero, Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero, Pro natura, Asfodelo), oltrechè del Comitato salvaguardia territorio Ceresole.

Le perplessità emerse riguardano l’impatto ambientale che l’impianto creerebbe in una zona, quella del Roero, che sta crescendo dal punto di vista ecosostenibile con la valorizzazione della rete di sentieri e dei prodotti tipici. Il dirigente della Provincia Fantino ha precisato che, dalle osservazioni pervenute in merito alle richieste di Inproma sono emersi pareri tecnici critici verso il progetto. La stessa documentazione presentata dall’azienda risulta incompleta e al momento non ci sono i presupposti per il proseguimento del procedimento. Inproma avrà dieci giorni per integrare la documentazione e presentare controdeduzioni. Importante anche il parere di Arpa Piemonte che ha sottolineato le inadempienze dell’azienda registrate a tutt’oggi, in particolare i problemi sui quantitativi lavorati già al di sopra delle potenzialità dell’impianto, sulle emissioni, sullo stoccaggio e sulle aspirazioni. L’Asl ha inviato un parere con il quale ha chiesto altri dati da esaminare, così come i tecnici del Politecnico, consulenti del comune di Ceresole, che hanno chiesto maggiori informazioni su tecnologia e quantità delle lavorazioni. Problemi sono arrivati anche dall’Ufficio   tecnico comunale che ha segnalato la mancanza della richiesta del permesso di costruire e le relazioni tecniche. La Conferenza ha fatto emergere anche i problemi di viabilità connessi all’impianto che aumenterebbe la movimentazione di materiali di + 50 per cento rispetto a quella conseguente al massimo utilizzo dell’autorizzazione attuale. La Provincia dovrebbe realizzare una strada aggiuntiva per poter sostenere l’incremento di traffico.

Inproma smaltisce carcasse animali ad alto rischio sanitario, provenienti principalmente dal Piemonte e dalle zone limitrofe, nell’ordine di circa 35-37 mila tonnellate di carcasse all’anno. Da questo tipo di lavorazione, si ottengono tre prodotti acqua e vapore (utilizzato in parte come vapore tecnologico), grasso animale (utilizzato come combustibile) e farine animali, destinate all’incenerimento nei cementifici.

Ora l’azienda potrà replicare e, se lo riterrà, riproporre il progetto. Tra una decina di giorni saranno pubblicati sul sito www.provincia.cuneo.gov.it i pareri espressi dalla Conferenza dei servizi.

Carla Vallauri – Ufg. Stampa Provincia

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