I problemi delle strutture sanitarie assistite per gli anziani nella Granda

Si è riunita in Provincia giovedì 17 settembre su convocazione del presidente Borgna per fare il punto della situazione

Immagine di repertorio

Cuneo – Criticità legate alla carenza del personale infermieristico che dalle residenze sanitarie assistite (rsa) si è trasferito in ospedale o nei servizi Asl, preoccupazione per la tenuta del loro sistema economico, con meno ospiti e difficoltà di nuovi ingressi anche a causa delle complesse procedure, oltre ad un aumento dei costi per sanificazioni e dispositivi di protezione. Inoltre, e non ultimo, difficoltà per i risvolti umani e relazionali che l’emergenza Covid sta causando agli anziani. Sono alcune delle problematiche emerse dalla riunione della cosiddetta “cabina di regia” cuneese per il coordinamento e il monitoraggio dell’attuazione del protocollo d’intesa fra Unità di crisi regionale e le Province per il contrasto e contenimento del virus Covid 19 negli ambienti delle Rsa che si è riunita giovedì 17 settembre in Provincia a Cuneo.

A convocarla è stato il presidente Federico Borgna che ha invitato i rappresentanti di Prefettura, Asl Cn1 e 2, Regione Piemonte Settore programmazione socioassistenziale e sociosanitaria; Dipartimento interaziendale malattie e emergenze infettive, associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, Ordini professionali di medici e infermieri ed enti gestori e ovviamente i sindaci dei Comuni in rappresentanza delle Asl. I lavori sono stati guidati da Aurelio Galfrè, recentemente nominato dalla Provincia nel ruolo di coordinatore della Cabina di regia cuneese Rsa.

Dai lavori sono emersi soprattutto i problemi gestionali per le strutture assistenziali e le preoccupazioni per i risvolti sanitari, ma anche le difficoltà legate alle rigide restrizioni che hanno di fatto limitato al massimo, per non dire precluso, ogni rapporto sociale e umano con gravi conseguenze di regressione psicologica e fisica sugli anziani ospiti. La relazione dell’Associazione provinciale case di riposo (pubbliche e private) ha sottolineato come quelle che hanno avuto problemi diretti di covid abbiano dovuto affrontare situazioni difficili, del tutto straordinarie rispetto alla quotidianità degli interventi, spesso senza aiuti e che anche le residenze covid-free abbiano dovuto organizzarsi per evitare il contagio, secondo protocolli di complessa realizzazione.

A più voci è stato chiesto di poter superare tale situazione emergenziale con deroghe temporanee e aiuti finanziari alle strutture. Nel frattempo, si procederà con la programmazione dei tamponi per operatori e ospiti, pur considerando la difficoltà di un controllo a tappeto data la stretta cadenza periodica prevista. E’ poi stato sollevato il problema dei dispositivi di sicurezza per i quali sarebbe utile un coordinamento in termini di reperimento e scorte. A fini di programmazione sarà utile un feedback dei vari monitoraggi effettuati per conoscere le valutazioni svolte e le analisi su quanto accaduto nelle strutture affette da coronavirus, nonchè le dinamiche per prevenire il problema. La prossima Cabina di regia sarà tra un mese per affrontare insieme le problematiche e individuare proposte operative.

Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia

 

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