Dopo anni di dati in calo tornano ad aumentare i morti in incidenti stradali
Nel 2015 sono stati 55, erano 42 nel 2014. Categorie più a rischio pedoni e ciclisti.
Cuneo Nel 2015 le vittime della strada in provincia di Cuneo sono state almeno 55 contro le 42 dell’anno scorso, un dato nella media degli ultimi anni, ma in crescita rispetto al 2014 e soprattutto in controtendenza dopo una serie decennale di cali. Si tratta di una statistica non ufficiale, redatta su dati parziali ricavati dall’Ufficio Stampa della Provincia sulla base di informazioni giornalistiche, ma che danno un’idea dell’andamento di un fenomeno che è tornato a crescere.
Il tasso di mortalità stradale nella Granda è sempre stato alto, anche a causa dell’estensione geografica del territorio (3.500 km solo di strade provinciali) e dell’assenza di grandi centri, causa di spostamenti frequenti per lavoro, salute, istruzione, divertimento. Negli ultimi quindici anni, però, si è assistito ad un progressivo calo, grazie ad una maggior sensibilizzazione sul problema, maggiori controlli e vigilanza. Nel 2000 le vittime furono 122 nel 2000, poi scesero a 115 nel 2001, 116 nel 2002 e 2003, 105 nel 2004, 83 nel 2005, 71 nel 2006, 78 nel 2007, 72 nel 2008, 57 nel 2009, 68 nel 2010, 51 nel 2011, 51 nel 2012 e 48 nel 2013 e 42 nel 2014.
Tra i 55 morti riferiti al 2015 (4,5 in media al mese) la maggior parte riguarda persone che guidavano un veicolo, auto (28 casi) o camion (1), ma subito alle spalle ci sono i motociclisti (13 morti, dato in leggera crescita), pedoni (10 morti) e ciclisti (3 casi), categorie queste ultime in aumento del 16% e che risultano particolarmente a rischio. In molti casi si tratta di persone anziane o straniere che sono state investite a bordo strada o nell’attraversamento della carreggiata, seppur sulle strisce pedonali. Gli incidenti sono avvenuti soprattutto di giorno e per spostamenti lavorativi, ma anche all’imbrunire quando cala la visibilità o nella tarda notte. Si sono verificati su tutto il territorio provinciale, in particolare su vie di collegamento dove si va a forte velocità o negli attraversamenti dei centri cittadini.
“Questi dati rappresentano un segnale di attenzione importante – dice il presidente della Provincia Federico Borgna. – Non bisogna sottovalutare il rischio, anche perchè – aldilà delle statistiche – sarebbe sufficiente una sola persona morta all’anno per ricordarci la gravità che tale tragedia rappresenta per le famiglie e per le nostre comunità. Prevenzione, controlli e prudenza restano gli strumenti principali per combattere il fenomeno. Come Provincia speriamo per il 2016 di poter tornare ad investire sulla viabilità, per migliorare la sicurezza stradale delle nostre strade”.