Settant’anni fa i patti di Saretto: nacque l’Europa dei popoli

Si è svolta in Provincia la conferenza stampa di presentazione con Gancia e Mola

Il tavolo dei relatori

Il tavolo dei relatori

Cuneo – “La Provincia di Cuneo ricorda con orgoglio il 70° anniversario dei “Patti di Saretto” stretti tra il Movimento di Liberazione italiano e la Resistenza francese. L’evento avvenne il 30 e 31 maggio 1944 in alta valle Maira, a Saretto, dove Dante Livio Bianco (brigata “Giustizia e Libertà” e delegato del Cnl del Piemonte) e Maurice Juvenal (2° Regione delle Forze Francesi dell’interno), proclamarono l’unitarietà dei loro intenti in uno spirito di solidarietà e di fraternità franco-italiana che fu la premessa all’instaurazione delle libertà democratiche e della giustizia sociale, in una libera comunità europea. La storia, poi, ebbe un corso diverso. Ma gli ideali che furono alla base dei Patti di Saretto vanno ricordati perché sono tutt’uno con l’Europa federale proposta da Altiero Spinelli e da Ernesto Rossi nel Manifesto di Ventotene, nella Carta di Chivasso, che rivendicò le autonomie, e nel Progetto di Costituzione Confederale Europea ed Interna di Duccio Galimberti e Antonino Repaci (agosto 1943). Quel passato ci insegna quanto dobbiamo fare: l’Europa dei popoli, sognata nella lotta di liberazione”.

Così la presidente della Provincia, Gianna Gancia, è intervenuta con il direttore del Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato, Aldo Mola, alla conferenza stampa di presentazione dello storico evento dei Patti di Saretto che sarà celebrato (dopo la campagna elettorale) con un convegno a Saretto e la pubblicazione di uno studio che verrà diffuso nelle scuole. La Provincia di Cuneo vanta, infatti,  il primato dell’Europeismo autentico: la lotta per la liberazione e per la federazione dei popoli documentati rispettivamente dal Progetto di costituzione confederale europea ed interna di Duccio Galimberti e Antonino Repaci (estate 1943) e dai “Patti di Saretto”, espressione della vocazione europeistica e federalistica della lotta di liberazione transfrontaliera e superamento del “risentimento per il recente passato politico e militare”.

Di tale primato nella ideazione della Federazione europea ha parlato poi nel dettaglio lo storico Mola ricordando come il Progetto di Costituzione confederale volesse riannodare il legame tra Italia e Francia, nel quadro della Federazione dei popoli europei. “Quando nel maggio 1944 Duccio Galimberti e Dante Livio Bianco, delle formazioni partigiane “Giustizia e Libertà”, istituirono rapporti con la Resistenza francese  l’Italia e la Francia avevano un passato tempestoso, segnato dalla dichiarazione di guerra del 10 giugno 1940 e dall’armistizio di Villa Olgiata del 24 giugno seguente. Però non era più tempo di rinfacciarsi il passato. Occorreva cambiare strada: la fratellanza tra i popoli, all’insegna della giustizia internazionale e della libertà. L’iniziativa fu degli italiani. Bisognava evitare che la guerra attizzasse nuovi nazionalismi e appetiti di conquiste territoriali: l’inutile spostamento di confini, come poi purtroppo avvenne nel 1945-1947, che si tradusse nella francesizzazione forzata degli italofoni. I Patti di Saretto ebbero modesta efficacia pratica perchè il governo di De Gaulle mirò a “punire” l’Italia e nel 1947 i “vincitori” imposero una pace iniqua, di cui tuttora l’Italia nord-occidentale paga il prezzo (e il Cuneese più di altre province). Tuttavia i principi fondativi dei “Patti di Saretto” documentano lo spirito dei fondatori della Nuova Europa. Nella visione di una della federazione di popoli liberi, il Cuneese ha dunque un primato storico, che merita di essere proposto all’attenzione dell’Europa che verrà, affinché sia espressione effettiva dei cittadini”.

Altre informazioni sul sito della Provincia di Cuneo (www.provincia.cuneo.it) oppure al Centro europeo Giovanni Giolitti per lo studio dello Stato (www.giovannigiolitti.eu).

Alcune immagini della conferenza stampa

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