Incidenti stradali, nel 2013 48 morti nella Granda: mai tanto pochi
Gancia: “Quindici anni fa erano il triplo. Avanti senza abbassare la guardia”
Cuneo “Mai tanto pochi: motivo in più per andare avanti, rispetto ad una partita in cui la posta in gioco è la più alta in assoluto, la vita umana”: così Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, nel commentare i dati sulla mortalità stradale diffusi oggi dall’Ente di Corso Nizza.
Quarantotto le vittime sulle strade della Provincia di Cuneo nell’anno appena concluso, a fronte dei 51 morti del 2011 e del 2012, il miglior risultato di sempre, a conferma di un trend consolidato negli ultimi quindici anni. Ancora 15 anni fa erano 138 le persone che avevano perso la vita sulle strade della Granda, quasi il triplo, mentre si era dovuto attendere il 2005 per avere un dato inferiore a cento vittime.
Tra i fattori che hanno concorso al risultato, secondo la presidente Gancia, indubbiamente “la crescita della sensibilità sociale, grazie all’impegno corale di scuole e istituzioni, volontariato e Chiesa in una battaglia civile che giustamente coinvolge l’impegno di diversi attori intorno ad un obiettivo sacrosanto quale la salvaguardia di vite umane”. Da ricordare, inoltre, i miglioramenti infrastrutturali (“negli ultimi dieci anni sono stati aperti al traffico circa 50 chilometri di percorso autostradale in più, mentre anche oltre 200 incroci sono stati messi in sicurezza dalla Provincia con la realizzazione di rotatorie, ben più sicure delle intersezioni a raso”, sempre secondo Gianna Gancia), così come gli interventi del legislatore, attraverso l’introduzione della patente a punti, e delle stesse forze dell’ordine alle quali la presidente Gancia esprime gratitudine “per come nella Granda hanno saputo interpretare con efficacia il proprio ruolo, in chiave di prevenzione prima ancora che di repressione”.
“Una partita ancora aperta – dichiara la presidente Gancia – nella quale non possiamo né dobbiamo abbassare la guardia. Si tratta di una battaglia di civiltà alla quale una Provincia civile come la Granda non può né vuole sottrarsi”.
La presidente della Provincia ricorda infine “il fronte tuttora aperto della Asti-Cuneo, che ho personalmente sollecitato al Ministro Lupi: il nostro è un territorio ampio e privo di centri metropolitani, nel quale il ricorso agli oltre 3000 chilometri della rete viabile provinciale è stato troppo spesso e troppo a lungo una strada obbligata, in mancanza di collegamenti adeguati. Una situazione che solo in parte è stata invertita e che non possiamo più in alcun modo accettare”.