Domenica 29 settembre apre la stagione di caccia

Sono più di 5 mila i cacciatori in provincia di Cuneo. L’assessore Isaia: appello alla prudenza. 

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Immagine di repertorio

Cuneo Domenica 29 settembre apre ufficialmente la stagione di caccia alla maggior parte della fauna selvatica. Sono più di 5 mila i cacciatori in provincia di Cuneo e i primi spari si sono però già sentiti nei giorni scorsi  perchè dal 21 settembre è partita la caccia selettiva agli ungulati, l’attività di addestramento dei cani e la caccia alle specie migratorie da appostamento temporaneo (ove prevista). La Regione Piemonte ha approvato il nuovo calendario venatorio, documento che ha ottenuto dall’Ispra parere  favorevole e che accoglie i rilievi formulati dal Tar del Piemonte.

Con l’avvio della caccia è stato sensibilizzato anche il sistema di vigilanza da parte di Provincia, guardie volontarie e Corpo Forestale per assicurare il rispetto delle norme. Il calendario  distingue le specie cacciabili e i periodi di attività venatoria: dal 29 settembre al 1° dicembre lepre comune, minilepre, coniglio selvatico; dal 29 settembre al 30 novembre, in base a piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione degli Atc e dei Ca: pernice rossa e starna; dal 29 settembre al 15 dicembre: fagiano;  dal 29 settembre al 30 ottobre: quaglia e tortora; dal 29 settembre al 20 gennaio: germano reale, gallinella d’acqua, alzavola, folaga, fischione; dal 2 ottobre al 29 dicembre: beccaccia, beccaccino, allodola; dal 2 ottobre al 26 gennaio: colombaccio, cornacchia nera, cornacchia grigia, gazza, ghiandaia; dal 2 ottobre al 9 gennaio: tordo bottaccio, tordo sassello, cesena; dal 29 settembre al 26 gennaio, in base a piani numerici di prelievo predisposti dai Comitati di gestione degli Atc o dei Ca: volpe; dal 2 ottobre al 30 novembre, in base agli stessi piani numerici: pernice bianca, fagiano di monte, coturnice, lepre bianca. Inoltre, in base ai piani di prelievo selettivi per sesso e classi di età, basati su censimenti, si procede alla caccia di capriolo, cervo, muflone, camoscio, daino, cinghiale.

“In attesa dell’imminente legge regionale sulla caccia – dice l’assessore provinciale Stefano Isaia – prende avvio la stagione venatoria che rappresenta un importante strumento di riequilibrio faunistico e di tutela dell’ambiente. La fauna deve essere una risorsa, non un problema. Desidero, tuttavia, rivolgere un appello alla prudenza e al rispetto delle norme di sicurezza affinchè l’attività venatoria possa continuare a svolgeresi in tutta sicurezza”.

Il carniere prevede la quantità massima di capi abbattuti per ogni giornata di caccia che va da due capi di fauna selvatica stanziale di cui una sola lepre comune a dieci capi delle specie migratorie di cui non più di due beccacce e cinque tortore. Durante l’intera stagione venatoria ogni cacciatore può abbattere complessivamente un numero massimo di capi di fauna selvatica che prevede il cinghiale (venti capi all’anno), coturnice, pernice bianca, fagiano di monte, lepre bianca (complessivamente quattro capi annuali), lepre comune (cinque capi annuali), starna e pernice rossa (cinque capi annuali per specie), fagiano (trenta capi annuali), minilepre, coniglio selvatico, cornacchia grigia, cornacchia nera, gazza, ghiandaia (cinquanta capi annuali per specie). Ogni cacciatore può andare a caccia per non più di tre giorni alla settimana., con date e orari stabiliti negli Atc e Ca. Sono stabiliti anche i mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria, di norma fucili con canna ad anima liscia a cartucce o anche a canna rigata per i  piani di prelievo selettivo degli ungulati ruminanti e per il prelievo delle specie cinghiale e volpe, con le limitazioni riportate nelle istruzioni operative.

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