Provincia: presentazione dell’annata agraria 2009

Illustrato il volume su “La sostanza organica, la vita del terreno e l’humus”

Il tavolo dei relatori

Cuneo “L’annata agraria 2009. Andamento delle produzioni agricole e dei mercati in provincia di Cuneo” è il titolo del volume a cura della Provincia (Area Agricoltura) presentato mercoledì 16 giugno al Centro Incontri per un’analisi dei dati e dell’evoluzione del comparto. Nel corso dell’incontro è stato illustrato anche lo studio, realizzato dalla stessa Area Agricoltura, intitolato “La sostanza organica, la vita del terreno e l’humus. Il compostaggio del letame”. Erano presenti, oltre al presidente della Provincia Gianna Gancia e il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio, l’assessore regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto, l’assessore provinciale alla Montagna Luigi Costa, il consigliere provinciale Paolo Demarchi, il dirigente dell’area Paolo Balocco e i funzionari redattori delle pubblicazioni Enrico Meineri e Giampaolo Viale.

“Prosegue in questo modo – ha detto il presidente Gancia – l’azione di divulgazione e sensibilizzazione svolta dalla Provincia a servizio di un comparto che ha un ruolo determinante nell’economia cuneese. Il settore agricolo è messo a rischio dall’incremento dei prezzi, dal rischio di desertificazione dei terreni e dalle crescenti richieste di installazione di impianti fotovoltaici: ricordo a tutti che un’installazione massiva di pannelli sull’intero territorio cuneese produrrebbe neanche l’1% del fabbisogno energetico provinciale”. “Tutti i settori – ha aggiunto l’assessore Sacchetto – attraversano periodi di crisi cicliche: per l’agricoltura però, negli ultimi anni, ai momenti di difficoltà non hanno purtroppo fatto seguito annate a forte remunerazione. Per il futuro è quindi necessario percorrere la strada della promozione qualitativa dei prodotti, assieme ad una stagione di accordi di filiera con le attività produttive territoriali”.

“Annata agraria 2009”. La provincia di Cuneo, realtà di eccellenza nel panorama agricolo piemontese e italiano, contribuisce rispettivamente per il 40,8% sulla valore della produzione agricola totale regionale e per il 2,9% su quella nazionale. Il settore zootecnico continua a rappresentare in termini monetari oltre la metà del totale provinciale (54,1%), seguito a distanza dai settori frutticolo e vitivinicolo (19,9%) e da quello delle coltivazioni cerealicolo-industriali (16,3%). Nel raffronto con le altre provincie italiane la provincia si colloca al quarto posto dopo le provincie di Brescia, Verona e Mantova e prima di quelle di Bari, Foggia e Salerno.

Rispetto agli ottimi risultati del biennio 2007-2008, quando si registrarono livelli di valore delle produzioni medi assai prossimi a 1.400 milioni di euro, nel corso del 2009 si è registrata una flessione di fatturato del 13% su base annua, che riporta il settore agricolo provinciale ai livelli di crisi del biennio 2005-2006. Ad incidere maggiormente sull’andamento negativo del valore delle produzioni sono stati i cereali (-31%), la frutta e le coltivazioni industriali (-15%), mentre più contenute sono risultate le perdite stimate per il vino (-3,1%) e per gli allevamenti (-5,9%), carne (-5,3%), latte (-10,8%), uova (+4,7%) e miele (+42,6%,). La riduzione del fatturato del settore è stata causata dalla crisi economica generale. Ciò ha coinciso con il processo di progressiva riduzione delle barriere protezionistiche a difesa del mercato europeo dei prodotti agricoli, determinato dalla riforma della Pac (Politiche agricole comunitarie). Il settore agricolo cuneese, tuttavia, sta fronteggiando più efficacemente la crisi economica globale, rispetto ad altri settori, grazie al tessuto di piccole imprese familiari. Permane una difficoltà legata al progressivo deterioramento della gestione finanziaria delle imprese .

“La sostanza organica, la vita del terreno e l’humus”. La pubblicazione parte dall’affermazione che humus, vita del terreno e sostanza organica siano alla base di una corretta agricoltura, richiamando la buona pratica agricola di un tempo che prestava molta attenzione alla cura del letamaio e alla preparazione della sostanza organica. Con la situazione di crisi economica attuale (elevato costo dei fertilizzati e delle attrezzature), pare conveniente tornare all’antica pratica di compostaggio. La ricerca evidenzia i vantaggi del procedimento di compostaggio, ormai meccanizzato, che produce una sostanza “predigerita” in minor tempo, senza sprechi e con il vantaggio di rivitalizzare il terreno senza fare ricorso ai fertilizzanti chimici. L’argomento è di attualità, considerate le ricadute positive che vanno dalla prevenzione alla erosione del suolo all’incremento della capacità idrica del terreno. La pubblicazione riprende studi e considerazioni fatte da tecnici e ricercatori come E. Pfeiffer, L. Kolisko e A. Podolinsky, poco noti al grande pubblico. Il documento sottolinea l’importanza dell’humus come “cibo” della pianta e spiega come si possano rivisitare tecniche del passato per sostenere la vita nel terreno utilizzando le comuni attrezzature disponibili in aziende zootecniche, a cominciare dalla corretta predisposizione del cumulo di letame per favorire una sua corretta maturazione. Tra i dati riportati anche quelli relativi alla sperimentazione svolta dalla Provincia per valutare l’efficacia di preparati di origine biodinamica ed omeopatica per accelerare i processi di maturazione della sostanza organica.

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