Reti di protezione sul ponte del torrente Gesso a Cuneo
Intervento di manutenzione della Provincia, nessun rischio crollo. In autunno lavori di consolidamento già previsti da tempo.
Cuneo – Nessun rischio crollo, ma reti di protezione e conservazione della muratura del ponte sul torrente Gesso a Cuneo che collega l’altopiano della città a Borgo San Giuseppe in direzione Mondovì. Le reti che i tecnici incaricati dalla Provincia stanno installando in questi giorni (i lavori iniziati lunedì 27 agosto proseguiranno per circa dieci giorni) servono ad evitare la caduta di calcinacci dalle arcate e dai pilastri del viadotto, come normale manutenzione, ma l’infrastruttura sarà oggetto in autunno di un consistente intervento di consolidamento, già previsto da tempo.
Il ponte sul torrente Gesso, che si sviluppa su tre arcate in muratura, è costituito infatti da due strutture gemelle affiancate, ma la più antica risale al 1856. La struttura di monte è stata realizzata dall’Anas negli anni Novanta. Nel 2001 l’Anas ha trasferito la proprietà di alcune arterie stradali alla competenza della Provincia tra le quali la statale 22 ora divenuta strada provinciale 422, compreso il ponte sul torrente Gesso. Dato il notevole bacino d’utenza esso rappresenta oggi uno dei passaggi a maggiore intensità di traffico.
Gli eventi alluvionali degli ultimi decenni e in particolare quello dell’ottobre 2000 hanno aumentato i fenomeni di erosione e di abbassamento della quota alveo. Da qui la necessità di interventi di difesa e consolidamento strutturale delle fondazioni del ponte. In autunno partiranno i lavori consolidamento per un investimento totale di circa 2,3 milioni di euro su due lotti di lavori. Il primo riguarderà le fondazioni e in particolare le arcate dei due manufatti stradali, così da regolarizzare dal punto di vista idraulico la quota di fondo del torrente Gesso, per un investimento di 1,4 milioni euro (di cui 1,1 coperti dalla Provincia). Nel 2019 si proseguirà con i consolidamenti strutturali dell’elevazione del ponte storico con una spesa complessiva di 940 mila euro, coperti in parte da finanziamenti regionali e in parte dal Ministero per i Beni culturali.
Carla Vallauri – Uff. Stampa Provincia
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