Adottato il Piano faunistico venatorio 2010-2014

Osservazioni entro 60 giorni. Sacchetto: “Il Piano era necessario e finalmente c’è”.

Cuneo La Giunta provinciale ha adottato la proposta di Piano faunistico venatorio provinciale per gli anni 2010-2014: uno strumento programmatico quinquennale che l’ente deve redigere in ottemperanza alla legge quadro nazionale sulla protezione della fauna e sulla caccia, recepita dalla normativa regionale. Frutto di consultazioni con organizzazioni agricole e venatorie del territorio, il documento – che comprende tutta la mappatura territoriale cacciabile e non della Granda – sarà sottoposto a Valutazione ambientale strategica. Dal 20 gennaio ci sono 60 giorni di tempo per la consultazione e formulazione di pareri ed osservazioni. In una quarantina di pagine sono definite, tra l’altro, linee guida in materia di: miglioramento ambientale e per l’incentivazione e alla tutela degli habitat naturali; immissione e cattura della fauna selvatica sul territorio provinciale; regolamento per l’istituzione di zone di addestramento e gara dei cani da caccia; determinazione del risarcimento dei danni arrecati dai selvatici alle produzioni agricole; gestione delle oasi di protezione, delle zone di ripopolamento e cattura e dei centri pubblici di riproduzione della fauna; regolamenti per il controllo di alcune specie sul territorio provinciale. Vengono inoltre illustrate la destinazione differenziale del territorio e i criteri per l’individuazione degli istituti di protezione-produzione. “Il documento, atteso da tempo dal mondo agricolo e venatorio, arriva un po’ in ritardo – spiega l’assessore Claudio Sacchetto – perchè si è scelto di mantenere valido il precedente piano fino alla fine del 2009. Da subito la redazione del nuovo Piano faunistico è stato tra le priorità di questa nuova Amministrazione e si è tenuto conto delle richieste pervenute dal mondo agricolo e venatorio che, in questo caso, rappresentano i due pilastri della materia trattata. Mi sembra un buon Piano o almeno il migliore che si potesse fare: attendiamo comunque le eventuali osservazioni entro i prossimi 60 giorni. Ringrazio il presidente Gianna Gancia, tutta la Giunta e gli uffici per aver fornito la massima collaborazione necessaria a concludere il lavoro in tempi celeri. Il Piano faunistico era necessario e finalmente c’è”. Tra i dati significativi contenuti nel documento ci sono i numeri delle immissioni di fauna selvatica: la Granda risulta infatti, tra le province piemontesi, quella con il più alto numero di soggetti rilasciati ovvero 145.538 per 8 specie (capriolo, cervo, fagiano, germano reale, lepre, pernice rossa, quaglia, sterna). Analoga attività sul territorio della regione ha interessato 572.419 animali appartenenti a 11 specie. Quanto ai problemi legati alla rete stradale e al numero degli incidenti, sono 830 i sinistri con fauna selvatica registrati tra il 2000 e il 2004 di cui: 579 con cinghiali, 202 con caprioli, 32 con cervi, 12 con daini, 3 con camosci e 2 con stambecchi. Un problema serio dal punto di vista ecologico e sociale, per il rischio che presuppone per gli automobilisti (3 vittime a partire dal 2000 e numerosi feriti) e per il costo sociale connesso con il rimborso dei danni.

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