Vertice in Provincia sul Tenda bis, ma resta l’incertezza

Con il presidente Borgna c’erano l’assessore regionale Balocco e una delegazione Cisl: “L’Anas deve assicurarci la ripresa del cantiere”.

Il tavolo di confronto con Balocco, Borgna e i sindacalisti (foto Uff. Stampa Provincia)

Cuneo – Dopo la protesta del mattino davanti alla sede Anas di Torino degli operai della Fincosit, azienda a cui è appaltata la costruzione del raddoppio del tunnel di Tenda, una delegazione sindacale Cisl ha incontrato nel pomeriggio di giovedì 19 aprile in Provincia l’assessore regionale Francesco Balocco e il presidente Federico Borgna. Erano presenti il segretario provinciale Massimiliano Campana e i rappresentanti Filca (edili) Vincenzo Battaglia e Alfio Pennisi.

A descrivere la situazione sono stati Campana e Battaglia: “Sono due i problemi che dobbiamo risolvere: il futuro di un’opera strategica e indispensabile per lo sviluppo del territorio e, secondo, il futuro dei dipendenti, che sono l’anello debole di questa storia e che restano senza lavoro senza alcuna colpa. Quello di oggi è il primo tavolo istituzionale: chiediamo di aprire un confronto anche con il Governo e le associazioni per far ripartire l’opera in tempi molto rapidi”.

L’assessore Balocco: “Anas ha deciso di propria iniziativa la rescissione del contratto. Purtroppo ce lo aspettavamo, ma se fosse servito a risolvere la situazione ci sarebbe anche andato bene. Invece sembra che si sia ulteriormente aggravata. Quindi chiediamo che la procedura di rescissione e di riaffidamento avvenga in fretta. Al telefono Anas ci ha rassicurato sulla ripresa del cantiere del Tenda bis, ma non basta. Lo deve fare in un tavolo pubblico. E servirà un nuovo Comitato di monitoraggio con enti locali, associazioni, categorie e Anas”.

Il presidente Borgna ha aggiunto: “Il territorio della Granda ha un forte credito istituzionale sulle grandi infrastrutture mancanti in questo territorio. Scontiamo ritardi e discutibili impostazioni nel passato. Si è lavorato tanto per colmare questo “gap”, ma restano tanti nodi aperti oltre al Tenda, come l’autostrada Asti-Cuneo, la tangenziale di Fossano o la circonvallazione di Demonte. Due, quindi, le urgenze: un’unità d’intenti forte per far riprendere in fretta il cantiere secondo un crono programma da rispettare, anche perché i dipendenti già licenziati o che stanno per esserlo hanno diritto a riprendere il lavoro; un aspetto istituzionale per fare il punto con enti, sindacati e categorie sui tanti temi che hanno a che fare con le infrastrutture”.

Preoccupa la situazione dei lavoratori. I dipendenti al cantiere del Tenda bis erano un centinaio fino a un anno fa (60 della Fincosit e gli altri di ditte che lavorano in subappalto). Poi il cantiere è stato posto sotto sequestro da parte della Procura per comportamenti illegali e la situazione dei lavoratori è precipitata. La richiesta di cassa integrazione non è stata concessa dal ministero, quindi la decisione di Anas di rescindere il contratto con Fincosit il 6 aprile per gravi inadempienze e l’inizio dello stato di agitazione dei 25 dipendenti oggi presenti sul cantiere.

Foto Uff. Stampa Provincia

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