Rinnovato l’accordo per il Piano intervento distacco valanghe

Anche la Provincia ha siglato la convenzione per interventi al Colle della Maddalena

Immagine di repertorio

Cuneo – Il presidente della Provincia, Federico Borgna, ha firmato nei giorni scorsi la convenzione per il Piano di distacco artificiale delle valanghe (Pidav) al colle della Maddalena tra Anas, Regione, Provincia, Unione Montana Valle Stura e Comune di Argentera che eviterà le chiusure del colle nei mesi invernali. Il sistema, attivato quattro anni fa, consiste nell’effettuare, tramite un’apposita campana (DaisyBell) montata su elicottero, esplosioni che provocano il distacco controllato delle formazioni nevose ritenute pericolose. Il Piano permette di ridurre i tempi di chiusura del Colle della Maddalena, valico internazionale sul quale transitano, ogni giorno, circa 450 mezzi pesanti. La strada statale 21 ricopre, infatti, una particolare importanza anche sotto il profilo economico sia a livello locale, sia a livello provinciale e la sua transitabilità invernale è fortemente condizionata da fenomeni valanghivi che possono determinare l’interruzione della viabilità.

L’operazione potrà contare sull’impegno della Regione a stanziare fino a 25 mila euro e dell’Anas che ha dato disponibilità fino a circa 68 mila euro. A queste risorse si aggiungeranno anche quest’anno i contributi delle associazioni dei trasportatori della provincia di Cuneo che hanno da sempre svolto una funzione di stimolo per la ricerca di una soluzione.

Il Pidav  prevede sia una fase gestionale sulla valutazione dei fattori di rischio derivanti da masse nevose potenzialmente instabili che possono interessare la viabilità della strada statale 21, sia la definizione delle possibili modalità per il distacco artificiale necessario per garantire l’utilizzo in sicurezza della strada. In tal senso, la Regione ha cofinanziato con il Politecnico di Torino un progetto che prevede l’utilizzo di cannoni o punti fissi per intervenire in modo più efficace dove ci sono le maggiori criticità. Le risorse dovrebbero arrivare dalla partecipazione ad un bando europeo per il progetto integrato “Piter Terres Monviso”.

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