Presentato a Cuneo il nuovo Piano Paesaggistico Regionale

Al Centro Incontri della Provincia dall’assessore regionale Valmaggia. Era presente il consigliere provinciale Passone.

Il tavolo dei relatori (foto Uff. Stampa Provincia)

Cuneo – Il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (Ppr), strumento di tutela e promozione del paesaggio piemontese, disegnerà lo sviluppo urbanistico e ambientale dei prossimi anni anche per la provincia di Cuneo. Il documento, approvato da poco in Consiglio regionale, è stato presentato ufficialmente al Centro Incontri della Provincia mercoledì 8 novembre dall’assessore regionale ad Ambiente, Urbanistica  e  Programmazione territoriale Alberto Valmaggia, insieme a tecnici di Regione e Sovrintendenza. A fare gli onori di casa per la Provincia è stato il consigliere provinciale Roberto Passone, delegato dal presidente Federico Borgna assente per altri impegni istituzionali.

Il Piano Paesaggistico è stato illustrato a sindaci e assessori, dirigenti e tecnici di Comuni e Unioni montane,  oltreché ai professionisti della Granda. Frutto di anni di lavoro, approfondimenti, riletture e modifiche, il Piano piemontese è il terzo in Italia, dopo  Toscana  e  Puglia.  La presentazione a Cuneo è stata una delle tappe previste in tutte le province piemontesi.

Il Ppr rientra tra le politiche di pianificazione territoriale che possono essere considerate come politiche di sviluppo regionale perchè non si limita a riconoscere e proteggere gli ambiti di particolare pregio e bellezza, ma riguarda anche i paesaggi di ordinaria quotidianità che rappresentano i contesti di vita e lavoro delle persone che vanno quindi difesi da trasformazioni incontrollate o di quelli degradati che vanno recuperati e riqualificati. Per poter essere efficace il Piano Paesaggistico ha bisogno del contributo degli enti locali tramite il lavoro dei tecnici, ma anche di amministratori e cittadini. Per ogni Comune e Unione di Comuni è prevista una Commissione locale Paesaggio e  il  territorio piemontese è stato diviso in 76 diversi “ambiti di paesaggio” che diventeranno strategici per la valorizzazione del territorio, come è avvenuto per il riconoscimento Unesco per Langhe, Monferrato e Roero dove il paesaggio vitivinicolo è diventato l’elemento caratterizzante.  Il Piano avrà riflessi anche su efficienza energetica, sostenibilità  ambientale,  integrazione delle infrastrutture.

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