Controlli sulla caccia nel Saluzzese, tre denunciati

Operazioni di controllo dell’attività venatoria svolta dagli agenti della Provincia

L'arma sequestrata a Bagnolo (foto Archivio Provincia)

L’arma sequestrata a Bagnolo (foto Archivio Provincia)

Cuneo Due operazioni di controllo dell’attività venatoria, svoltesi nei giorni scorsi, hanno permesso agli agenti della Vigilanza Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo di denunciare alla Procura della Repubblica di Cuneo tre persone per reati legati alla caccia.

Nella prima operazione, effettuata nelle campagne circostanti Bagnolo Piemonte, un operaio, B.D. di 59 anni, che si stava probabilmente recando a caccia con il fucile sottratto alla custodia del figlio, è stato sorpreso dagli agenti mentre viaggiava a bordo del proprio fuoristrada in località Lago di Rossano. Gli agenti, in collaborazione con la guardia giurata dipendente dal Comprensorio Caccia Valle Po, hanno trovato sull’automezzo, nascosto sotto i sedili, il fucile da caccia e le munizioni. Il cacciatore ha precedenti penali specifici in materia di detenzione d’armi e gli era già stata sospesa la licenza di porto d’armi da alcuni anni. E’ stato deferito all’autorità giudiziaria con lui anche il figlio ventiseienne, B.C. in attesa di occupazione per il reato di omessa custodia di armi. Nella seconda operazione, svolta nelle campagne tra i comuni di Cardè e Moretta, gli agenti e le guardie volontarie del Wwf Italia, hanno fermato tre cacciatori bresciani che stavano lasciando il territorio cuneese per rientrare nei luoghi di residenza dopo alcuni giorni di caccia all’avifauna migratoria. Uno di essi, T.A., 64 anni, di Rodengo Saiano (Bs) aveva con sè 30 capi di uccelli di specie protette, tra cui zigoli gialli, pispole, cinciarelle, migliarini di palude, fringuelli, peppole e tortore dal collare. Anche in questo caso il cacciatore è stato denunciato per abbattimento di fauna non consentita e che gli è stata sequestrata.

“Ancora una volta l’intervento puntuale dei nostri agenti – spiega il consigliere delegato Roberto Colombero – ha permesso di prevenire e reprimere l’attività di bracconaggio, nell’ambito di una più generale attività di tutela e salvaguardia della fauna e del territorio. L’efficienza dei controlli ha portato a buoni risultati  e vorrei ringraziare le nostre guardie provinciali che, seppur in poche, lavorano tutto l’anno con impegno su tutto il vasto territorio della Granda “.

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