Vicenda Unicalce Bernezzo, alla ricerca di una soluzione condivisa

Si è svolto un incontro in Provincia a cui erano presenti tutte le parti

Impianto Unicalce di Bernezzo

Impianto Unicalce di Bernezzo

Cuneo – La vicenda dell’Unicalce di Bernezzo e del progetto di conversione di uno dei due forni a metano in un impianto a pet-coke è tornato al centro dell’incontro che si è svolto in Provincia nei giorni scorsi. Su iniziativa del presidente Federico Borgna, si sono incontrati a Cuneo l’assessore regionale Alberto Valmaggia, il sindaco di Bernezzo Laura Vietto,  il vicesindaco Luca Vigna e la presidente della commissione ecologia comunale Laura Audisio, oltre al direttore dello stabilimento Unicalce. Era presente all’incontro anche Luciano Allione, presidente del Comitato Tutela Ambiente locale. Un momento di confronto comune per recuperare un dialogo con l’azienda e riflettere insieme sulle problematiche legate alle ripercussioni ambientali del progetto.

“In qualità di amministratori pubblici – hanno detto i presenti  – abbiamo il dovere fondamentale  di trovare una soluzione condivisa  tra le parti nell’interesse di tutti, non dimenticando mai che i valori importanti ed assoluti, come la salute, il rispetto e la salvaguardia del proprio territorio, il lavoro, la vita quotidiana delle persone che lo vivono, sono alla base del nostro mandato”.

Lo stabilimento di Bernezzo ha risentito della grave crisi del settore dell’edilizia e ha ridotto notevolmente la produzione di calce negli ultimi anni. “Per continuare ad essere competitivi sul mercato – ha precisato  l’ingegnere Ubezio – l’azienda ha valutato diverse azioni, non soltanto la riduzione dei costi del combustibile. Ma la calce è un prodotto con un basso valore aggiunto e i costi fissi sono quelli che incidono maggiormente sui costi di produzione”. La realizzazione di un forno bifuel (che possa funzionare sia a pet coke che a metano) per la produzione della calce garantirebbe all’azienda non soltanto la sua attuale posizione sul mercato, ma anche la possibilità in futuro di fare ulteriori investimenti proprio sullo stabilimento di Bernezzo. L’Arpa ha valutato nei dettagli il progetto richiedendo per tutto lo stabilimento (e non soltanto per il forno in discussione) sistemi di monitoraggio in continuo e dispositivi importanti per contenere e ridurre al minimo le emissioni.

Il sindaco Vietto ha ricordato che in questi ultimi due mesi il Comune ha portato avanti il problema dell’utilizzo di combustibili come il pet coke al tavolo politico nazionale, regionale e provinciale. “Ci resta difficile accettare – ha aggiunto Vietto – che mentre a livello internazionale vengono elaborate proposte sulla riduzione delle emissioni,  come proposto  recentemente dal Presidente degli Stati Uniti D’ America e vengano fatti  accorati  appelli per la salvaguardia del creato, noi oggi siamo qui a discutere sulla autorizzazione ad emettere nuovi e pesanti inquinanti in atmosfera quando basterebbe incentivare le aziende come l’Unicalce che utilizzano combustibili nobili”.

Se da un lato c’è la volontà comune a favorire il proseguimento dell’attività lavorativa dell’azienda nel territorio di Bernezzo, dall’altro si desidera sgombrare il campo da preoccupazioni e diffidenze,  nel rispetto dell’ambiente circostante, del lavoro e delle coltivazioni agricole  e,  soprattutto, della salute di tutti i cittadini, compresi chi in Unicalce lavora.

La prima Conferenza dei servizi, presieduta dalla Provincia, ha esaminato il quadro emissivo generale dello stabilimento e l’Arpa ha chiesto molte integrazioni al progetto, per potersi esprimere in modo favorevole. Gli enti si stanno muovendo sul piano della perfetta legalità. L’Asl ha già espresso un parere favorevole al progetto di conversione di un impianto a pet-coke.

Prosegue infine l’attività di mediazione, avviata negli anni dai vari amministratori che si sono susseguiti, alla ricerca di una soluzione equa, che contemperi le legittime esigenze dell’azienda e le problematiche  causate dallo stabilimento al territorio e ai suoi abitanti.

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