Consiglio provinciale approva la rinegoziazione dei mutui

Dall’operazione un risparmio di 5,3 milioni di euro per vecchi mutui che saranno dilazionati nel tempo

Il presidente Borgna con il vice presidente Riu

Il presidente Borgna con il vice presidente Riu (foto Uff. Stampa Provincia)

Cuneo La Provincia rinegozierà le rate di ammortamento dei mutui in scadenza nell’anno 2015 con conseguente rimodulazione del relativo piano di ammortamento. Lo ha deciso il Consiglio provinciale di lunedì 25 maggio votando all’unanimità (9 voti favorevoli) l’intervento che dovrebbe rendere più efficace la gestione dell’indebitamento e ottenere, nel contempo, un impatto positivo sul bilancio dell’ente, soprattutto tenuto conto della situazione finanziari ed istituzionale in cui si trovano in questo momento le Province. Il risparmio sarà di 5,3 milioni di euro sui vecchi mutui che saranno comunque pagati, ma più avanti nel tempo (entro 30 anni), permettendo in tal modo di abbattere i tassi debitori e, per quest’anno, di varare il bilancio di previsione 2015.

“La rinegoziazione dei mutui è una possibilità prevista dalla legge – ha spiegato il consigliere delegato Marco Perosino -, da effettuare entro il 30 giugno e che può essere effettuata non solo con la Cassa Depositi e Prestiti, ma anche con gli altri soggetti finanziatori come le banche, a cui formulare apposita richiesta di rinegoziazione. La Cassa si è resa disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti concessi agli enti locali, in ammortamento a tasso fisso ed a tasso variabile ed aventi il debito residuo di ogni singolo prestito superiore ai 10 mila euro. L’importo rinegoziato sarà pari al debito residuo al 1° gennaio 2015, si sospenderà il pagamento della quota capitale nel 2015 dei prestiti rinegoziati e la restituzione scatterà avanti nel tempo. L’ente pagherà soltanto la quota interessi maturata nell’anno 2015 da corrispondere in unica soluzione al 31 dicembre 2015 o al 31 gennaio 2016”.

Il rimborso dei mutui pregressi incide in modo pesante sul bilancio della Provincia di Cuneo che nel 2014 ha speso 12 milioni di euro. Quest’anno conta di spenderne 5,3 in meno, uno dei tanti risparmi che l’ente sta provando ancora a realizzare per poter reggere l’impatto dei 15 milioni di tasse che prima incassava e che ora saranno prelevati direttamente dal Governo.

Il dibattito è stato aperto dal vice presidente Mario Riu che ha ricordato come sia importante per l’ente superare questa fase di transizione che sta via via definendosi. Per i consiglieri Ada Toso e Giorgio Lerda si tratta di un “male necessario” di cui in questo momento non si può fare a meno, anche se si andranno a caricare dei debiti sulle generazioni future. Il presidente Federico Borgna ha ricordato il significato della manifestazione in programma giovedì, alle 18, al Parco della Resistenza, dove sono stati invitati i 250 sindaci della Granda, il prefetto, parlamentari e consiglieri regionali del territorio, presidi, famiglie e studenti: “Sarà un momento di condivisione, non di protesta. Coinvolgeremo i Comuni che sono l’ultimo capillare di una riforma ancora in corso. Non sarà una manifestazione “contro”, ma “per”. Vogliamo accompagnare questo processo di trasformazione del Paese, ma in un modo che non lasci per strada i servizi. Come rappresentanti delle istituzioni abbiamo il dovere di condividere il disagio che colpisce Provincia e Comuni, evidenziando che alcuni tagli e prelievi sono insostenibili”.

Alcune immagini del Consiglio provinciale

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