Centro Incontri della Provincia: la sala più grande è intitolata a Luigi Einaudi

Un anno fa l’intitolazione all’uomo politico e secondo Presidente della Repubblica Italiana

La sala Einaudi al Centro Incontri della Provincia (foto Archivio Provincia)

La sala Einaudi al Centro Incontri della Provincia (foto Archivio Provincia)

Cuneo “Migliaia, milioni di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante tutto quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. È la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di guadagno. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Se così non fosse, non si spiegherebbe come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie ed investono tutti i loro capitali per ritirare spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.

Questa è la citazione che campeggia sull’insegna dalla sala B del Centro Incontri provinciale, intitolata un anno fa a Luigi Einaudi, economista, pubblicista, uomo politico e secondo Presidente della Repubblica Italiana. Altre due sale del palazzo sono dedicate, rispettivamente, all’ex presidente della Provincia di Cuneo Giovanni Falco e al Tenente Colonnello Maurizio Meinero, oltre a sala Giovanni Giolitti nella sede storica dell’ente.

Presidente della Repubblica dal 1948 al 1955, Senatore del Regno fin dal 1919 e quindi Senatore della Repubblica, Eianudi è stato membro dell’Assemblea costituente, economista e docente universitario (presso l’Università di Torino – di cui fu anche rettore –, il Politecnico di Torino, l’Università Bocconi di Milano), Governatore della Banca d’Italia (1945-1948), Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre che Ministro del Tesoro e delle Finanze prima e del Bilancio poi negli esecutivi De Gasperi dell’immediato secondo dopoguerra, editorialista de La Stampa e de Il Corriere della Sera, corrispondente dell’Economist.

Potrebbero interessarti anche...