Apre la stagione di pesca

Domenica 23 febbraio per tutti i torrenti della Granda. Istituite due nuove zone “no kill”.

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Immagine di repertorio (archivio Provincia)

Cuneo Domenica 23 febbraio apre la stagione di pesca in tutte le acque della Granda, ad eccezione dei laghi e bacini montani al di sopra dei mille metri dove l’apertura della pesca inizierà la prima domenica di giugno. La stagione, che si conclude ad ottobre, riapre confermando le disposizioni di legge che riguardano  gli attrezzi e i sistemi di pesca, la quantità e le misure del pesce pescato, i periodi di divieto. Per quanto riguarda invece la licenza da quest’anno sono cambiate, per i residenti in Piemonte, le modalità per ottenerla e anche gli importi delle tasse e soprattasse che ammontano, per la licenza amatoriale di tipo B, in due versamenti: il primo alla Regione Piemonte di 12 euro, il secondo di 23 euro intestato alla Provincia di Cuneo.

“L’attività della pesca – dicono la presidente della Provincia Gianna Gancia e l’assessore alla Pesca Stefano Isaia –  rappresenta una bella occasione non solo per praticare sport, ma soprattutto per apprezzare e tutelare il nostro ambiente naturale in gran parte ancora incontaminato, che tanti ci invidiano. Auguriamo, quindi, a tutti i pescatori una stagione proficua di soddisfazioni, nel rispetto dei nostri torrenti, dei laghi e bacini montani e nella salvaguardia della fauna ittica”.

E intanto la Provincia comunica anche di aver istituito due nuove zone di pesca “no kill” (pesca con rilascio obbligatorio del pescato). La prima, lunga poco più di 1 chilometro, è a Cuneo sul fiume Stura nel tratto compreso tra il Ponte Vecchio di Cuneo e la pedancola “Vassallo”, nell’area che già fa parte del Parco Fluviale Gesso Stura. E’ stata richiesta dal Comune di Cuneo e dal Parco Fluviale per soddisfare alla necessità di creare un polmone di sopravvivenza, di riqualificazione e riproduzione della trota marmorata e di quelle componenti ittiche sia salmonidi che ciprinidi, garantendo così tutte le forme di biodiversità. La seconda, nel concentrico del comune di Monterosso Grana, riguarda il tratto compreso tra la briglia a monte del ponte del concentrico a valle, per una lunghezza di circa 450 metri, allo scopo di creare una zona di interesse ludico-sportivo destinata ai ragazzi delle scuole elementari di valle.

Per l’esercizio della pesca nelle acque della provincia di Cuneo (sono circa 10 mila gli appassionati) è necessario munirsi di licenza o di permesso giornaliero. La pesca nelle acque interne può essere, infatti, esercitata a livello professionale (permesso di tipo A) oppure dilettantistica (permesso B) oppure ancora per il pescatori stranieri (tipo D) con una  tassa di 14 euro per la durata di 3 mesi. La licenza di pesca vale 365 giorni dalla data di versamento delle tasse e soprattasse e consente la pesca in tutte le acque interne italiane non sottoposte a diritti di pesca esclusivi.   Sono esonerati dal pagamento delle tasse e soprattasse i cittadini italiani minori di anni 14 ed i soggetti di cui all’art. 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate). Tali soggetti possono esercitare la pesca con un documento che attesti il diritto all’esenzione ed un documento di identità valido. La legge regionale sulla pesca consente anche al pescatore occasionale di pescare con il permesso giornaliero (costo 5 euro). Il permesso è regolamentato dalle singole province piemontesi ed è valido esclusivamente per un giorno nelle acque ricomprese nel territorio della provincia che lo rilascia.  Per esercitare poi la pesca nelle acque in concessione (Dde Provincia, Fipsas, altre associazioni o privati) il pescatore dovrà versare un ulteriore importo al titolare del diritto di pesca. Confermato il divieto di pesca al temolo su tutto il territorio provinciale sino al 31 dicembre 2014, così come vietata è la pesca all’anguilla su tutto il territorio regionale sino all’approvazione di un piano di gestione regionale.

Per la salvaguardia della fauna ittica durante i periodi di riproduzione per le varie specie ittiche sono previsti sul territorio della provincia di Cuneo periodi di divieto di pesca a singole specie in relazione, ad esempio, alla tutela del periodo di riproduzione dei salmonidi o di altre specie (agone, alborella, barbo, barbo canino, bondella, carpa, cavedano, coregone, luccio, pesce persico reale, savetta, tinca , trote e salmerini). Altre specie non pescabili in tutte le acque regionali sono lampreda padana, storione comune, storione cobice, cobite mascherato e gambero di fiume autoctono. Nelle acque soggette a diritti esclusivi di pesca gestite direttamente dalla Provincia, la pesca è vietata nei martedì e mercoledì non festivi, fatta eccezione per i Laghi blu in alta Val Varaita e la zona “no kill”.

Altre informazioni sulla classificazione delle acque provinciali, le zone di ripopolamento ittico, gli attrezzi di pesca consentiti, i bacini di pesca privati e i laghetti di pesca sportiva sono disponibili sul sito internet della Provincia di Cuneo www.provincia.cuneo.it/tutela-flora-fauna-caccia-pesca/pesca oppure contattando il Settore Tutela Flora e Fauna della Provincia, via Massimo D’Azeglio 4 a Cuneo (telefono 0171-445365/445302).

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