Il giornalista Luigi Einaudi nel racconto di Paolo Mieli: la forza dello studio e dell’argomentazione

Gianna Gancia: “Contrastare l’ostracismo culturale che pesò sull’opera del nostro più illustre concittadino con le Lezioni a lui ispirate e con un sito dedicato”

La presidente Gianna Gancia e Paolo Mieli

La presidente Gianna Gancia e Paolo Mieli

Cuneo Con la sesta Lezione Einaudi, la Provincia di Cuneo entra nel vivo della ricostruzione della figura dell’economista e politico doglianese, già Presidente della Repubblica Italiana dal 1948 al 1955. “Un Einaudi – ha commentato la presidente della Provincia, Gianna Gancia nell’introduzione all’intervento di Paolo Mieli -, verrebbe da dire provocatoriamente, quasi inedito. Anche se mi rendo conto che non possiamo definire ‘inediti’ i circa 400 articoli comparsi sul quotidiano torinese tra il 1896 e il 1902 e i 1384 titoli pubblicati sulle colonne del Corsera tra il 1902 e 1961. Eppure, non basta tutto ciò per scalfire il dubbio d’avere dinanzi un Einaudi inedito: perché l’ostracismo culturale che pesò sull’opera del più illustre dei nostri concittadini fu tale da oscurarne la portata a lungo, già all’indomani della sua morte, quando la prima Repubblica s’avviava verso stagioni che sarebbero poi state definite consociative e che traevano proprio dalla spesa pubblica il collante ultimo del proprio consociativismo: ‘una consociazione a sperperare’, l’avrebbe forse definita Luigi Einaudi”.

“Inedito quindi – continua Gancia –, in senso di oscurato e rimosso, è senz’altro il senso più profondo dell’opera einaudiana. Nel nostro piccolo, abbiamo tentato di scalfire questa iniquità. Con le Lezioni Luigi Einaudi, certamente. Ma anche con la realizzazione del portale www.luigieinaudi.it, ove è consultabile, grazie alla preziosa collaborazione del professor Petroni e della Fondazione Einaudi di Roma, l’opera omnia dello statista”. Alla serata ha presenziato anche l’assessore provinciale alla Cultura, Licia Viscusi.

Nessuno meglio di Paolo Mieli, giornalista e saggista, presidente di Rcs libri, che con la sua direzione ha lasciato un segno indelebile in queste due autorevoli testate, può avere titolo a raccontare l’Einaudi giornalista del Corriere della Sera e della Stampa. “Perché – come ha spiegato il presidente del Consiglio provinciale Giorgio Bergesio, nella sua veste di moderatore della serata – Allo statista, ma anche al giornalista ed allo scrittore possiamo e dobbiamo far ricorso, oggi più di ieri, come ad una figura esemplare, per lo stile inimitabile e la capacità sorprendente – nutrita di concretezza, buon senso e passione civile – di cogliere l’essenza dei problemi posti dalla modernità”.

Un concetto ribadito dal direttore scientifico delle Lezioni, Angelo Maria Petroni. “Luigi Einaudi – ha spiegato – attribuì al giornalismo un grande ruolo, credeva che avesse l’obbligo di diffondere idee. Per questo nella programmazione che fece della pubblicazione della sua intera opera partì proprio dalle cronache economiche e politiche, ovvero gli articoli che lui stesso aveva scritto per il Corriere della Sera, pubblicati postumi in sei volumi”.

A seguire Paolo Mieli, autore dell’intervento su “Luigi Einaudi giornalista, dalla Stampa al Corriere della Sera”. Prima un apprezzamento del lavoro svolto dalla Provincia di Cuneo per la diffusione delle opere einaudiane: “Possiamo partire dall’idea che a Luigi Einaudi – ha detto Mieli – siano stati tributati adeguati onori, ma non è così. La sua è la storia di una figura che ha dato tanto al nostro Paese, ma c’è un senso di incompiuto nel tributo assegnatogli. Il ricordo di Einaudi è stato rituale, ma provate a chiedere ai vostri figli o nipoti cosa sanno di lui: molto poco, scoprirete. Per questo considero meritoria l’iniziativa di cui la presidente della Provincia si è fatta promotrice. Permetterà di consultare testi che, per la vastità dell’opera, altrimenti andrebbero perse”. Quindi l’excursus nell’impegno da giornalista, prima per il quotidiano La Stampa, poi sulle pagine de Il Corriere della Sera: lo sguardo obiettivo alla guerra, le teorie elaborate sul movimento operaio, la forza dello studio e dell’argomentazione, l’uso maniacale della raccolta dei dati e dell’archivio. Infine una considerazione sul metodo einaudiano: “Ci sono pagine che ci servirebbero moltissimo su come affrontare la crisi, sulla sua utilità, sul fatto che per il suo superamento servirà un impegno corale. Einaudi ha creato il giornalismo economico moderno, portando qualcosa di assolutamente sconosciuto in Italia, un giornalismo fattuale, con articoli scritti per essere capiti da tutti e capaci di rispetto per le opinioni differenti”.

Di seguito il testo integrale dell’intervento della presidente Gancia

L’intervento della Presidente Gancia

 Alcune immagini della Lezione Einaudi:

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