I Comuni e la Provincia si costituiranno parte civile nei processi per femminicidio e atti di violenza su donne e minori

La mozione presentata dalla Conferenza Capigruppo sarà sottoposta anche all’esame del Consiglio provinciale aperto di martedì 25 novembre alle 17 

Cuneo In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la Consigliera di Parità della Provincia di Cuneo, Daniela Contin, in collaborazione con l’Assessora alle Pari Opportunità della Provincia di Cuneo, Anna Mantini, ha invitato tutti i comuni della Granda a deliberare un atto di indirizzo che consenta all’ente di costituirsi parte civile nei processi penali per femminicidio ed atti di violenza nei confronti di donne e minori, per i reati commessi sul proprio territorio. L’iniziativa ha trovato l’immediata condivisione dei Comuni “sette sorelle” di Alba, Bra, Fossano, Mondovì, Saluzzo e Savigliano e di altri comuni tra cui Prazzo, Valdieri e della stessa Provincia. La proposta sarà sottoposta anche all’esame del Consiglio provinciale aperto di martedì 25 novembre alle 17 come mozione presentata dalla Conferenza Capigruppo.

“L’iniziativa – spiega l’assessora provinciale Mantini – rientra nell’ambito dell’attività istituzionale di Provincia e Comuni, cui spetta la rappresentanza della collettività, che pure subisce un danno immediato e diretto dall’azione criminosa dei soggetti imputati. Nessun dubbio può dunque sussistere in ordine alla legittimazione dei suddetti enti, in persona dei loro legali rappresentanti, a costituirsi parte civile nei processi contro gli autori di femminicidi come pure in ordine alla fondatezza del loro diritto ad ottenere il risarcimento del danno subito. Mi auguro che la finalità sia compresa e condivisa da tutti i Comuni della provincia e che aderiscano all’ iniziativa, esprimendo in tal modo un forte segnale di condanna verso questi crimini odiosi non disgiunto da vicinanza e solidarietà nei confronti delle vittime”.

“La richiesta di risarcimento dei danni da parte di un ente pubblico, nella specie comuni e provincia, nei processi penali per violenza – sottolinea Contin, Consigliera di parità della Provincia – rappresenta una svolta non soltanto nella giurisprudenza, ma anche e soprattutto, nella percezione pubblica e sociale di questi reati. E’ questa la valenza e la forza innovativa dell’iniziativa cuneese che vede, forse per la prima volta in Italia, più comuni e la provincia simultaneamente uniti nell’impegno a costituirsi parte civile in quanto soggetti “offesi”, titolari di un proprio diritto soggettivo e di un danno, morale e materiale, risarcibile. Così facendo l’ente pubblico trasforma un interesse generico e diffuso in un proprio interesse specifico alla salvaguardia della salute, dell’integrità e del benessere psicofisici dei propri cittadini e di tutela sociale ed economica del proprio territorio. Il danno causato dalla violenza non è più soltanto un danno della singola vittima ma diventa un danno dell’intera comunità”.

Tutte le delibere e gli ordini del giorno verranno trasmessi al Ministero delle Pari Opportunità e alla Consigliera Nazionale di Parità affinché l’iniziativa cuneese possa diventare buona prassi anche per le altre province d’Italia.

 

 

 

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