Retrospettiva itinerante dedicata a Carlo Sismonda: presentazione ufficiale al Castello di Racconigi

Venerdì 21 settembre, alle 17,30, nel Salone d’Ercole. La mostra farà tappa al Centro Incontri della Provincia, Castello di Barolo e Castello di Racconigi

Carlo Sismonda, un espressionista a Racconigi

Carlo Sismonda, un espressionista a Racconigi

Cuneo Venerdì 21 settembre, alle 17,30, nel Salone d‘Ercole del Castello di Racconigi avrà luogo la presentazione della mostra itinerante “Carlo Sismonda – un espressionista a Racconigi”, organizzata dall’Associazione Culturale Carlo Sismonda e curata da Martina Corgnati, sotto l’egida della Provincia di Cuneo. Alla cerimonia parteciperanno la presidente della Provincia, Gianna Gancia, l’assessore provinciale alla Cultura, Licia Viscusi, il presidente dell’Associazione culturale “Carlo Sismonda”, Mario Abrate.

La retrospettiva, che avrà carattere itinerante, farà successivamente tappa al Centro Incontri della Provincia (dal 22 settembre al 14 ottobre), al Castello di Barolo (dal 27 ottobre al 18 novembre) ed al Castello Reale di Racconigi (dall’8 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013). Sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 16 alle 19. L’inaugurazione si terrà il 22 settembre alle ore 17,30, nella Sala Meinero della Provincia di Cuneo.

Verranno esposti circa sessanta lavori pittorici dell’artista che fu anche creativo e rispettato musicista: oli, acrilici, disegni e bozzetti, che permettono di ricostruire gran parte del suo itinerario creativo. Nato a Racconigi nel 1929 e ivi scomparso poco più di un anno fa, Carlo Sismonda, dopo un apprendistato condotto, nel secondo dopoguerra, nel segno del postcubismo e propiziato da figure come Vittorio Risso, Ego Bianchi e Luigi Spazzapan, si reca diverse volte a Parigi, dove approfondisce vis-à-vis la lezione maggiore di van Gogh, dei Fauves e degli espressionisti tedeschi, che resteranno per lui un imprescindibile punto di riferimento. Nasce così il suo talento speciale e inconfondibile di colorista consumato e sensibilissimo, spesso indifferente ai dettagli ma attentissimo alle atmosfere, alle rifrazioni e ai giochi della luce sulle nuvole, nel cielo, sulle cose.

Innamorato e studioso di van Gogh, Sismonda resta fedele al suo esempio in tutti i momenti e le quasi innumerevoli varianti di paesaggio che dipinge nel corso degli anni, avvicinando nel frattempo la sua tavolozza sempre più a quella degli espressionisti tedeschi e presentandosi ad una nutrita serie di appuntamenti espositivi che lo porterà ad essere apprezzato più e prima in Germania che in Italia. Nel suo lavoro si ritrova non solo l’esempio calzante e vivo dell’espressionismo nordico ma anche quel gusto assoluto e libero della pittura che il Neue-Expressionismus aveva riportato in auge negli anni Ottanta, reso attuale e vibrante da un’intensa sensibilità per la natura, per la bellezza e per il sacro.

In Germania Sismonda fu apprezzato da critici e storici dell’arte come Volker Probst, direttore dell’Albert König Museum di Unterlüβ e poi dell’Ernst Barlach Museum di Güstrow; da Rodiek Thorsten, della Staatsgalerie di Stoccarda e da Anne Marie Winther, della Bremen Staatsgalerie. Furono loro a storicizzare e al tempo stesso ad attualizzare l’opera di Sismonda, loro a riconoscere facilmente i suoi antefatti d’elezione e ad apprezzarli nel giusto modo: “nell’opera di Sismonda”, scrive per esempio Probst, “con l’assalto del colore, subentra un certo eroismo del paesaggio che non siamo abituati a vedere nella pittura mediterranea…questa interpretazione del paesaggio rimanda piuttosto dove gli espressionisti all’inizio del Ventesimo secolo rimossero radicalmente la piacevolezza…”. Grazie a loro, infine, Sismonda nel 1984 scoprì Fritz Flebbe, un pittore amburghese (1893-1929), precocemente scomparso per le conseguenze delle ferite riportate in Guerra, il cui stile, pervaso intimamente di romanticismo, si muoveva fra espressionismo e Neue Sachlichkeit. Sismonda si ritrovava profondamente nel linguaggio di Flebbe, cui dedicò nei primi anni Novanta alcuni significativi omaggi (soprattutto Präludium, del 1992), dominati dalla figura dell’albero e dall’ispirazione “musicale” che era già emersa prepotentemente nei primi anni Ottanta con il ciclo delle composizioni ispirate dalla Sinfonie di Beethoven: di queste grandi opere due sono esposte nella mostra attuale.

Carlo Sismonda è stato Cavaliere della Repubblica Italiana per Meriti Artistici ed aveva ottenuto il Vitalizio Bacchelli. Si sono occupati del suo lavoro, fra gli altri, Marziano Bernardi, Miche Berra, Luigi Carluccio, Angelo Dragone, Piero Flecchia, Albino Galvano.

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