Bilancio dell’annata agraria 2011, pubblicazione on line sul sito della Provincia

Bene la produzione, ma sono calati i prezzi. Ottima annata per i vini, zootecnia in ripresa

Il 2011 buona annata per i bovini da latte (foto Archivio Provincia)

Cuneo E’ uscito on line in questi giorni l’opuscolo “Annata agraria 2011” che è possibile consultare alla pagina http://www.provincia.cuneo.it/agricoltura/statistiche-agrarie.  Da alcuni anni il Settore Agricoltura della Provincia pubblica un volumetto con tutte le  informazioni relative all’andamento dell’annata agraria passata, cercando di evidenziare i dati più salienti con grafici e tabelle. I dati stimati di superfici e rese medie delle principali coltivazioni agricole, che il Settore produce istituzionalmente per Regione Piemonte e Istat, sono integrati e arricchiti con informazioni desunte da altre fonti, nazionali e locali, quali Istituto Tagliacarne, Istat, Unioncamere, Agrisole, Il Sole 24 Ore, Ismea, Camera di Commercio Cuneo, Creso, Ipsa di Fossano.

“Ancora una volta la nostra agricoltura ha dato buona prova di sè – ha detto l’assessore provinciale all’Agricoltura, Roberto Mellano – confermandosi un settore produttivo strategico per tutta la nostra economia in termini di quantità e soprattutto di qualità. Devo però sottolineare che tante volte lo sforzo dei nostri produttori non è ripagato dai mercati perchè anche nel 2011 i prezzi all’origine si sono dimostrati in calo, senza però alcun beneficio per i consumatori finali. E’ un sistema che credo vada rivisto, affinchè la nostra agricoltura possa diventare più competitiva e rappresentare una fonte di reddito equa anche per i giovani che intendono impegnarsi nel cosiddetto settore primario”.

In sintesi riportiamo, di seguito, le informazioni principali. Nel 2011 l’agricoltura in provincia di Cuneo ha mantenuto il suo primato rispetto ad altre province italiane, contribuendo per il 40,7% al valore della produzione agricola totale regionale e per il 2,8% su quella nazionale. Il settore zootecnico continua a rappresentare in termini monetari oltre la metà del totale provinciale (57,3%), seguito a distanza dai settori frutticolo e vitivinicolo (19,6%) e da quello delle coltivazioni cerealicolo-industriali (12,4%). Nel raffronto con le altre provincie italiane Cuneo si colloca al quarto posto dopo le provincie di Brescia, Verona e Mantova e prima di quelle di Bari, Foggia e Salerno. In linea con quanto avviene nel resto del Piemonte, è inoltre in corso una continua flessione nel numero delle imprese agricole.

L’annata agraria 2011 in provincia di Cuneo si è presentata positiva in termini strettamente produttivi, ma critica per quanto riguarda i prezzi. La superficie investita a colture cerealicole è rimasta sostanzialmente stabile, mentre è aumentata la produzione complessiva. Se sono diminuiti gli investimenti dei cereali autunno-vernini, a causa delle difficoltà registrate nel periodo di semina e della sempre minor convenienza economica, sono aumentate le superfici a cereali primaverili-estivi. Il mais, che nell’annata ha visto innalzare gli investimenti del +5% e la produzione del +10%, ha risentito della contrazione dei prezzi del -4,5%. Il risultato dei cereali autunno-vernini, principalmente il frumento, presenta un andamento opposto: sono calati gli investimenti del -4,9% e la produzione del -4%, mentre sono salite le quotazioni del +15%. Diminuiscono, seguendo il trend degli ultimi anni, le superfici destinate alle colture industriali (-21,7%) con cali consistenti per il pomodoro da industria (-35%), colza (-27%), soia (-18%) e girasole (-12%). Non meglio è andata in termini di rese produttive, poiché tutte le colture hanno perso valori compresi tra -4 e -11%.

Passando dai seminativi alle coltivazioni permanenti, e in particolare alla vite da vino, emerge anche per questa coltura un calo delle produzioni (-4% rispetto allo scorso anno) accompagnato però da una qualità tra l’ottimo e l’eccellente per tutti i vitigni piemontesi, che hanno beneficiato di una vendemmia calda e asciutta. Nel settore frutticolo si sono verificate criticità su tutte le principali produzioni: per le pesche la saturazione dell’offerta ha determinato livelli di prezzo insoddisfacenti al limite della soglia dei costi di produzione ed inferiori del 33% rispetto alla precedente campagna. Nel caso dei kiwi, grazie ad un recupero dei livelli produttivi registrati nel corso del 2011, l’offerta complessiva è aumentata del +35%, ma i prezzi che verranno liquidati a saldo saranno certamente inferiori rispetto a quelli della precedente campagna commerciale. Le mele hanno fatto registrare una produzione abbondante (+5%); anche se le eccessive temperature di fine estate e la scarsa escursione termica hanno inciso lievemente sulla qualità e sulla colorazione. La campagna commerciale ha visto flettere i listini in media dal 3,8% per Golden Delicious al 6,4% per Gala, mentre più consistenti sembrerebbero i ridimensionamenti delle Stark D.

Per quanto riguarda il settore zootecnico si riduce la consistenza di bovini, conigli, suini, struzzi, bufalini e ovini, mentre aumenta il patrimonio avicolo e dei caprini. Riguardo alle performances economiche complessive della zootecnia, e in particolare la redditività della fase di allevamento, hanno pesato i rincari dei cereali e dei mangimi che, dopo la contrazione del 2009, hanno ripreso la corsa verso l’alto, seppure con amplissime oscillazioni. Si segnala tuttavia un’annata positiva per gli allevamenti di bovini da latte con i prezzi alla stalla che hanno mantenuto buone quotazioni (valori medi tra i 37 e i 40 euro ogni 100 litri) confermando la ripresa del settore dopo alcuni anni di crisi. Anche il settore delle carni bovine e quello suinicolo nel 2011, dopo una situazione di partenza di forte crisi, ha visto recuperare terreno nella seconda parte dell’anno grazie al contenimento dell’offerta di carne e alla riduzione del costi delle materie prime. Decisamente positivo è stato il mercato del settore avi-cunicolo.

 

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