Consiglio provinciale, interrogazioni ed interpellanze

Due i documenti analizzati e discussi dall’assemblea

Cuneo Nell’ultima seduta il Consiglio provinciale ha discusso le seguenti interpellanze.

1. Determinazioni della Provincia di Cuneo in merito ai criteri di ripartizione tra enti rivieraschi – Provincia e Comuni (Pd-Impegno civico). La delibera 291 del 13 settembre 2010, con la quale la Giunta provinciale ha approvato i “criteri di ripartizione tra enti rivieraschi (Provincia e Comuni) del sovracanone sulle derivazioni d’acqua ad uso idroelettrico” ed il ricorso proposto al Tar Piemonte avverso al provvedimento da parte di Uncem e 41 Comuni sono all’origine dell’interpellanza a firma del gruppo Pd -Impegno civico. La richiesta di chiarimento, illustrata dal consigliere Pierpaolo Varrone, riguarda inoltre le dichiarazioni rilasciate dall’ente in seguito al pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale. Sul tavolo anche le eventuali intenzioni della Provincia di istituzione di un tavolo di confronto sulla vicenda finalizzato a concordare le linee di indirizzo complessive con i Comuni. La risposta all’assessore all’Ambiente, Luca Colombatto: “La presidente Gianna Gancia ha voluto spiegare come, grazie al suo intervento personale, i Comuni di montagna abbiano visto aumentare loro introiti di 1.985.000 euro. La nostra delibera è servita a definire una linea guida: la richiesta del Tar di specifica delle finalità del documento è motivabile con il fatto che si tratta di una delibera aperta. Se il Tribunale amministrativo regionale ha poi rigettato il ricorso significa che non aveva motivo di essere presentato”.  “Dal punto di vista tecnico – ha aggiunto il vice presidente Giuseppe Rossetto – la Provincia ha vinto la causa, non nel merito, ma sulla base di un difetto di procedura processuale: la supposta titolarità esiste, ma manca la concreta lesione di interesse, necessaria per giustificare il ricorso. L’atto provinciale era, infatti, indirizzato agli uffici, cioè a valenza interna, non travalicando nell’immediatezza l’interesse legittimo degli enti locali, liberi, pertanto, di seguire linee di condotta diverse sulla base di tentativi di accordo”. Il consigliere Varrone si è dichiarato non soddisfatto.

2. Possibili alternative al progetto preliminare inerente il collegamento tra la viabilità ordinaria ed il punto di accesso al nuovo ospedale di Alba-Bra nel Comune di Verduno (consigliere Fabio Di Stefano – Italia dei Valori). Nell’interpellanza si chiedeva “un’attenta rivalutazione delle ipotesi precedentemente scartate e la verifica di percorsi alternativi più brevi e a minor impatto ambientale in presenza di un paesaggio già intaccato da numerosi stabilimenti industriali”. Il documento ha ricordato, inoltre, la presenza di rischio idrogeologico e di frane attive nell’area. “L’eventuale strada, di dimensioni considerevoli – ha detto il consigliere Di Stefano -, deturperebbe drammaticamente un’intera collina. Sarebbe inoltre fonte di diturbo acustico e smog per gli abitanti di località Toetto nel Comune di Roddi”. Dal vice presidente Rossetto la disponibilità all’approfondimento del progetto nell’ambito della commissione consiliare competente. “Progetto che – spiega – è stato illustrato una quindicina di giorni fa dai tecnici della Provincia, alla presenza di una rappresentanza del comitato dei residenti di località Toetto. Un ulteriore analisi potrà comprendere, nelle prossime settimane, anche il lotto II.6 dell’autostrada Asti-Cuneo e l’uscita di Alba ovest dove viene collocato l’inserimento del collegamento per il nuovo ospedale di Verduno, oggetto della conferenza dei servizi che si terrà nei prossimi mesi. Nell’ambito di uno specifico accordo di programma alla Provincia è stata affidata la realizzazione della strada: tutte le aree adiacenti alla nuova carreggiata sono fragili sotto il profilo geologico”. Su sollecitazione del consigliere Roberto Nizza (Lista Costa) l’argomento sarà trattato in commissione nelle prossime settimane.

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