Einaudi e il risparmio, una predica utile al Centro Incontri della Provincia

L'intervento della presidente Gianna Gancia

Lunedì 21 novembre intervento del prof. Francesco Forte. Gancia: “Non è un momento facile, per chi governa. Ma è anche una sfida storica, a cui siamo chiamati tutti. Una sfida che significa, per la classe dirigente, recuperare l’insegnamento di Luigi Einaudi che già novant’anni fa ci ammoniva che non si può, salvo parzialmente e per un tempo limitato, pagare con i debiti“.

Cuneo “Il tema dell’intervento, il risparmio, è attuale quant’altri mai. Ma direi che, in generale, è l’opera einaudiana ad essere attualissima. Attualissima, forse perchè dimenticata, rimossa, sepolta sotto una fitta coltre d’ideologie d’altra natura. Queste le ragioni che c’inducono a ricordare, a recuperare e disseppellire un’opera che ha margini d’attualità tuttora inesplorati”:

è la presidente Gianna Gancia ad illustrare attualità e motivazioni all’origine delle Lezioni sull’insegnamento del grande statista cuneese, fortemente volute dalla Provincia.

“Luigi Einaudi fu – ha dichiarato – un grande guardiano. Fu un guardiano dei conti e del pubblico erario, praticamente per tutta la vita ma in particolar modo nelle sue esperienze di governo nell’immediato dopoguerra. Fu un guardiano della moneta, nella sua parentesi alla Banca d’Italia. Il guardiano se ne andò, come sapete, nel 1961. Molti, in Italia, sostengono che i buoi iniziarono a scappare l’anno successivo, con la nascita del centrosinistra. Altri spostano agli anni Settanta e Ottanta, con l’avvio delle Regioni e l’istituzione delle baby pensioni, l’inizio della grande fuga dei buoi. Ma, al di là dei diversi punti di vista, ciò che oggi tutti sappiamo è che dobbiamo invertire la rotta. Dobbiamo chiudere la stalla, possibilmente non senza prima averci fatto rientrare i buoi che negli anni sono scappati, fuggiti al galoppo. Come i buoi della spesa sanitaria, che è lievitata, per fare un esempio, dai 45 miliardi di euro del 1995 agli attuali 110. Discorso che però vale per l’intera mandria della spesa pubblica, che ancora dieci anni fa veleggiava di poco sopra ai 500 miliardi ed oggi si è attestata a ben 800 miliardi di euro. Non è un momento facile, per chi governa. Ma è anche una sfida storica, a cui siamo chiamati tutti. Una sfida che significa, per la classe dirigente, recuperare l’insegnamento di Luigi Einaudi che già novant’anni fa ci ammoniva che non si può, salvo parzialmente e per un tempo limitato, pagare con i debiti“.

Dopo il successo della prima lezione dedicata alla crisi del capitalismo assistenziale, lunedì 21 novembre il Centro Incontri della Provincia ha ospitato il professor Francesco Forte, già Ministro delle Finanze e delle Politiche comunitarie, attualmente professore emerito della Facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Tema dell’intervento,  introdotto da Angelo Maria Petroni della Sapienza e direttore scientifico delle Lezioni, “Einaudi e il risparmio”.

“Il tema, quanto mai attuale – come ha spiegato in apertura di serata il presidente del Consiglio provinciale, Giorgio Bergesio -, sarà argomento ispiratore di questa seconda Lezione, parte integrante del ciclo di appuntamenti indetti dalla Provincia in occasione del 50° anniversario dalla morte del grande statista ed economista cuneese. Ma oggi celebriamo anche l’uomo Einaudi e il suo impegno, cui rimanda l’approfondimento di questa sera. Quel “risparmio” che attiene alle scelte finanziarie degli italiani tutti, in linea con una pressante attualità. Ma che rappresenta anche cifra dell’agire einaudiano, a partire dalla pubblicazione dei Saggi sul risparmio e l’imposta, testimonianza dell’attenzione al denaro pubblico che fu cifra tracciante dell’intera attività amministrativa dello statista”.

In sala una nutrita rappresentanza di assessori, consiglieri provinciali, sindaci ed amministratori locali.

Tra gli intervenuti anche l’assessore alla Cultura Licia Viscusi: “A Luigi Einaudi – ha detto – sarebbero piaciute queste Lezioni promosse dalla Provincia di Cuneo in collaborazione con il Comune di Dogliani. Anzitutto per la forma scelta: lezioni, appunto, sullo stile degli appuntamenti accademici che videro lo stesso Einaudi protagonista per mezzo secolo nelle vesti di educatore di intere generazioni di studenti. Per rendergli onore, nel 50ennale della morte, la Provincia ha scelto di avvalersi dell’apporto di esperti e docenti di livello internazionale”.

Così Angelo Maria Petroni: “Il risparmio affascinò sempre Einaudi, tanto che teneva personalmente i conti di casa. Per abitudine personale e ragione intellettuale pose la questione come centrale per una buona riuscita dell’economia e dello sviluppo. Quando lasciò la Presidenza della Repubblica ebbe una legge speciale che gli consentiva di insegnare a vita. Ad un certo punto, però, pensò di lasciare la cattedra al professor Forte che è uno dei più prestigiosi economisti italiani, con all’attivo un’importante carriera amministrativa”.

Politico, giornalista e docente universitario, Forte ha insegnato Scienza delle Finanze ed Economia presso le Università di Milano e di Urbino. Nel 1961 è diventato professore ordinario di Scienza delle finanze all’Università di Torino, dove è stato chiamato a succedergli da Luigi Einaudi. Nel biennio 1984-85 è stato presidente della International Atlantic Economic Society e professore ordinario di Politica economica e di Scienza delle finanze all’Università La Sapienza di Roma. Nel 1987 è stato nominato presidente onorario dell’International Institute of Public Finance.

“Il tema scelto per questa serata – ha esordito – è centrale nel pensiero einaudiano. Nel ritratto che traccerò desidero far emergere il contrario dello stereotipo dell’Einaudi avaro. Il liberalismo economico dello statista implica, infatti, un concetto di economia basato su tre differenti tematiche, ovvero concorrenza, lavoro e risparmio”. All’excursus sull’opera, ha fatto seguito l’analisi della situazione conomica contemporanea. “La predica di Einaudi sul risparmio – ha concluso Forte – ci è utile per capire da dove è nata la crisi e come si dovrebbe uscirne. Si sono violati tre precetti einaudiani: quello che per generare il credito ci vuole risparmio, quello che occorre la massima trasparenza dell’informazione sulle banche e sull’impiego del risparmio e quello della connessione fra il risparmio e l’investimento. Stiamo perdendo la nostra autonomia e si vocifera di tassazioni patrimoniali, cioè di rimedi alla carenza di risparmio con medicine eguali ai veleni con cui si è creata la crisi. Credo che il rimedio vero sia quello che i nostri risparmiatori si ricomprino il più possibile il nostro debito”.

Presentate a Dogliani in occasione della visita del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e nate in collaborazione tra Provincia e Comune di Dogliani, le “Lezioni Luigi Einaudi” sono state fortemente volute dalla presidente della Provincia Gancia per celebrare il cinquantenario della morte del grande statista ed economista della Granda, presidente della Repubblica dal 1948 al 1955. Le lezioni, finalizzate ad approfondire tematiche di attualità, sono destinate a ripetersi di anno in anno con l’apporto di personalità di spicco del mondo scientifico e politico nazionale o internazionale allo scopo di divulgare il pensiero di Luigi Einaudi, soprattutto a beneficio delle nuove generazioni. Il progetto prevede, oltre alla ristampa di una serie di opuscoli contenenti frasi tratte dai suoi scritti, anche una collaborazione con la Fondazione Einaudi per la digitalizzazione dell’intera opera dello statista, che sarà consultabile su un sito internet dedicato. Il prossimo appuntamento, non ancora fissato, vedrà protagonista Alberto Quadrio Curzio, economista, professore emerito di Economia politica all’Università Cattolica di Milano.

Alcune immagini della serata

Potrebbero interessarti anche...