Provincia: inaugurata la mostra di Michele Baretta

L'intervento del presidente Gancia

Cuneo “Baretta era un uomo libero, che non si adeguò mai alle diverse mode politiche del suo tempo. Il suo spirito libero si evince dalle sue opere artistiche, realizzate con tratto vigoroso, in alcuni casi perfino un po’ nervoso, capace di comunicarci bellezza, ma anche  profondità e verità. Credo che nei tempi di incertezza come quelli attuali occorra ancorarsi alel cose vere e belle, come questa”.

Così il presidente della Provincia Gianna Gancia ha voluto inaugurare personalmente sabato 3 settembre la mostra di pittura retrospettiva dedicata a Michele Baretta e ospitata nella sala mostre della Provincia fino al 18 settembre. Con lei l’assessore provinciale alla Cultura Licia Viscusi, i curatori Giorgio Berberis, Giovanni Baretta e Davide Zuccarello, la presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Cuneo Maria Lucchini e il presidente dell’Atl di Cuneo Gianni Vercellotti, oltre ai familiari dell’artista. Era presente l’assessore alla Cultura del Comune di Cuneo, Alessandro Spedale.

L’esposizione, promossa da Provincia di Cuneo, Associazione culturale Giuseppe Morino di Savigliano, Centro d’arte Tiziano di Pinerolo e con il patrocinio di Regione Piemonte e Città di Cuneo, raccoglie 50 opere, in un percorso espositivo completo, dalle prime opere del Secondo Dopoguerra fino ai lavori realizzati negli ultimi anni di vita.  La mostra si incentra sul famoso “Mantello Rosso” del 1968 e procede con altri capolavori come “Cavalli Bradi” ed “Io ed Elsa”, oltre ad alcuni cartoni preparatori per gli affreschi che paiono più opere finite che semplici spolveri.

“La retrospettiva – ha detto l’assessore provinciale alla Cultura Viscusi – ha il pregio di rievocare la figura di un artista allo scadere dei 25 anni dalla morte, sublimando di fatto quello che è il ruolo di messaggio e comunicazione che sempre sottende all’arte: un dialogo aperto con il pubblico anche a distanza di decenni dalla scomparsa della voce narrante”.

Michele Baretta (Vigone 1916 – 1987) è stato una figura di assoluto rilievo nel panorama culturale del ‘900 piemontese. Artista eclettico, elegante, sensibile, raffinato disegnatore, dotato di solida padronanza del mestiere, ha espresso con altissimo vigore qualitativo, sempre a livelli di assoluta grandezza, tematiche sia sacre che profane scaturite da una sensibilità pittorica autentica. Nato il 1 gennaio 1916, inizia a disegnare e dipingere sin da bambino, utilizzando i colori da muratore del padre capomastro. E’ sempre e solo vissuto di pittura. Frequenta negli anni dal 1929 al 1935 la Scuola del Reffo a Torino sotto la guida del pittore Guglielmino. Viene ammesso nel 1933 alla R. Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, cui dedica però scarsa frequentazione. Si considera essenzialmente autodidatta avendo personalmente studiato e utilizzato tutte le tecniche pittoriche, non ultimo l’affresco. Dopo la parentesi militare, inizia concretamente l’attività nel 1945 con la personale alla Galleria Rege Santiano di Pinerolo. Nello stesso anno affresca la chiesa di San Bernardo a Vigone. Seguiranno ininterrottamente mostre personali in varie località italiane, partecipazioni a collettive nazionali e internazionali, affreschi e dipinti sacri in svariate chiese del Piemonte, tra cui a Torino le parrocchie del S. Cottolengo e di N.S. della Pace (dove affresca due absidi e la più grande cupola di Torino), le chiese degli Angeli, San Lazzaro e San Luigi IX a Pinerolo, Santa Caterina a Vigone. Presenze dal 1950 alle rassegne e Quadriennali della Promotrice, del Circolo degli Artisti, del Piemonte Artistico e Culturale a Torino, alla Permanente, a Brera ed al Palazzo Reale a Milano, alle Biennali di La Spezia, e altre.

La sala mostre sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 16 alle 19; chiuso il lunedì.

Altre immagini della inaugurazione

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