Commemorati i militari italiani caduti in Afghanistan

L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio

Cuneo Il Consiglio provinciale ha osservato un minuto di silenzio, in apertura di seduta, per le vittime dell’attentato che oggi (17 maggio ndr) è costato la vita a due militari italiani in Afghanistan. L’intervento del presidente del Consiglio, Giorgio Bergesio: “Ai soldati italiani coinvolti nell’attentato di oggi, nei pressi di Herat in Afghanistan, va la solidarietà di questa assemblea e dell’intera provincia Granda. A nome dei consiglieri tutti, della Giunta e della presidente, desidero esprimere sentimenti di profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei caduti: il sergente Massimiliano Ramadù di Velletri in provincia di Roma, e il caporalmaggiore Luigi Pascazio, della provincia di Bari. Stando alle notizie che arrivano dal fronte afghano, oltre alle vittime, l’attentato ha provocato altri due feriti colpendo anche una donna: si tratta del caporale Cristina Buonacucina, originaria di Foligno e di Gianfranco Scirè proveniente da un paesino vicino a Palermo. I quattro soldati, tutti appartenenti al 32esimo Reggimento genio guastatori della Brigata Taurinense, erano a bordo di un blindato coinvolto nell’esplosione di un ordigno rudimentale. Memori delle analoghe tragedie che in passato hanno coinvolto le forze armate, siamo vicini agli italiani attualmente impegnati in missioni di pace nel mondo. Un’attività contraddistinta da altissime capacità professionali, umanità e dedizione: il pensiero va quindi agli uomini della Taurinense che in questi mesi schiera in Afghanistan anche il Secondo Reggimento di Cuneo e il primo Reggimento Artiglieria da Montagna di stanza a Fossano. La tragedia che ha colpito l’intera nazione richiama alla memoria il tributo in termini di vite pagato negli anni dal “Döi” di Cuneo, oltre al tragico attentato del 19 settembre 2009 che costò la vita a 6 paracadutisti della Folgore e a numerosi civili. Il loro sacrificio testimonia l’impegno quotidiano di quanti rappresentano il nostro Paese nella non facile tutela dei valori di pace e stabilità sul fronte internazionale”. Alla seduta ha assistito un pubblico numeroso, composto dagli studenti universitari della facoltà di Scienze politiche di Cuneo e i ragazzi della scuola media (1° C) di via Sobrero di Cuneo.

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