Risanare il bilancio: attualità di Giolitti nel 150° del Regno d’Italia

Cerimonia a Cavour per l’anniversario della scomparsa dello statista

Cuneo La  figura e l’opera di Giovanni Giolitti sono state ricordate a Cavour il 17 luglio nell’82° anniversario della morte dello statista cinque volte presidente del Consiglio fra il 1892 e il 1921. L’evocazione si è svolta dinnanzi alla tomba che lo ricorda deputato per 46 anni ed ove riposa a fianco della moglie, Rosa Sobrero, Collaressa dell’Annunziata, ovvero “cugina del Re”.  Alla cerimonia hanno partecipato Giovanna Giolitti, assessore alla cultura del Comune e rappresentante della famiglia nel direttivo del Centro europeo per lo studio dello Stato (Dronero) che ne porta il nome, Giovanni Rabbia presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo e lo storico  Aldo A. Mola, che ne ha scritto la biografia e ha curato con Aldo G. Ricci, sovrintendente all’Archivio Centrale dello Stato, i cinque volumi  Giolitti al Governo, in Parlamento, nel Carteggio. La Provincia, che è socio del Centro, era rappresentata dal  Francesco Sobrero, su designazione del presidente  Gianna Gancia.

“La cura fondamentale di Giolitti – è stato detto durante l’incontro – fu sempre il pareggio del bilancio statale: obiettivo che non si consegue col tiro alla fune tra governo centrale ed enti locali, perché tutti attingono a un’unica fonte, l’opera dei cittadini”. Il 27 settembre, in apertura della XII Scuola di Alta Formazione sul drammatico passaggio dai governi Facta a Mussolini,  all’Abbazia di Santa Maria di Cavour sarà inaugurata la sede locale del Centro “Giolitti” per la raccolta di libri e documenti inediti sull’unificazione italiana, patrimonio irrinunciabile di quanti si riconoscono del magistero giolittiano: pace, progresso civile, giustizia sociale oltre  gli sterili conflitti ideologici.

I partecipanti alla rievocazione dello statista  hanno sostato anche dinnanzi alla lapide dettata dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga e murata a Casa Giolitti (via Plochiù) a ricordo dell’ingresso al governo di Giolitti quale ministro del Tesoro nel 1889.

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