Grande affluenza nei 5 giorni del Festival della Montagna

Il presidente Gancia: “ Da area debole a realtà da difendere, la montagna è risorsa dal punto di vista culturale, energetico, idrico, ambientale, turistico”

Cuneo Domenica 11 aprile si sono spenti i riflettori sulla quinta edizione del Festival della Montagna organizzato dalla Provincia di Cuneo ed inserito all’interno del programma istituzionale delle celebrazioni per i 150 anni dell’ente. La Presidente della Provincia Gianna Gancia: “Il Festival della montagna è stato occasione di incontro e confronto importante per la nostra montagna, per chi ci vive, ma anche per chi la frequenta in modo saltuario, per sport o turismo. La grande partecipazione di pubblico ad incontri specifici, come quello sul fenomeno del neoruralismo di chi, dopo anni, ritorna a vivere in montagna, conferma la particolare attenzione che c’è sulla montagna anche da parte dei giovani. Da area debole e realtà da difendere, la montagna diventa quindi una risorsa dal punto di vista culturale, energetico, idrico, ambientale, economico-turistico. A noi la responsabilità di assumere decisioni che accompagnino lo sviluppo salvaguardando questo tesoro inestimabile che ci è invidiato da molti”. Sono stati numerosi i visitatori che hanno partecipato agli incontri delle varie sezioni ed hanno assistito ai concerti e alle proiezioni del FestivalFilm. Il programma, seguendo il filo conduttore del tema Sopra-vivere e attraverso la regia delle direzioni artistiche delle sei sezioni, ha proposto un’immagine eclettica della montagna, dove i diversi aspetti della sopravvivenza sono diventati paradigma e punto di forza di un ecosistema alpino in grado di volta in volta di adattarsi alle esigenze storiche. La consolidata formula della manifestazione è riuscita a trasmettere pertanto il ruolo fondamentale della montagna nella storia del territorio cui appartiene e della sua stessa popolazione, rendendo sempre più esile il confine tra ecosistema da proteggere e luogo da riscoprire e vivere. Tre diversi punti di vista si sono così delineati attraverso gli incontri: la prospettiva di chi vive la montagna ogni giorno e lotta dunque strenuamente per sopravvivere, quella di coloro che la vivono solo saltuariamente, come occasione di relax, sport e studio, lontano dalla frenetica vita urbana e dalle problematiche ambientali e sociali che questa impone, e quella degli studiosi che la interpretano come nuova fonte di energia e risorse. Le testimonianze dei protagonisti del neoruralismo della Valle Maira e della Valle Varaita, gli aneddoti di Rolly Marchi e Piero Tassone, il suggestivo racconto della valanga di Bergemoletto attraverso le parole di Pietro Spirito, le ricerche esposte durante il convegno “Montagna, tra salvaguardia e opportunità”, il ricordo degli alpini attraverso il libro di Giorgio Ferraris, Alpini dal Tanaro al Don, gli spettacoli teatrali e le imprese dell’uomo del Cerro Torre, Ermanno Salvaterra, hanno offerto non solo emozioni, ma anche numerosi spunti di riflessione sul passato e sul futuro del territorio, sulle potenzialità e sulle problematiche concrete da affrontare più urgentemente. Ineccepibili le esibizioni musicali della manifestazione: gruppi locali e celebrità internazionali come Paolo Fresu e Letizia Belmondo hanno saputo raggiungere l’obiettivo prefissato dal FestivalMusica, ossia unire la passione per la musica alla passione per la montagna, per l’arte e per l’ambiente, con alcuni eventi musicali all’insegna della libertà e dell’originalità, comunicando emozioni che solo le note possono trasmettere. La montagna, come la musica, evoca trasporto, slancio, meraviglia, stupore, bellezza: trasferita sul pentagramma, spinge alla ricerca di un equilibrio interiore che non significa la ricerca della pace, ma dell’armonia. Su tutta la manifestazione ha dominato il FestivalFilm, abilmente curato da Sandro Gastinelli e Marzia Pellegrino: ogni proiezione cinematografica è stata premiata dal tutto esaurito del pubblico che ha apprezzato non solo la qualità artistica e le tematiche dei film proposti, ma anche l’opportunità di dialogare direttamente con i registi presenti in sala. Ospite d’onore della sezione, e del Festival in generale, il celebre regista Vittorio De Seta, che ha presenziato alla proiezione di alcuni dei suoi più importanti lavori e ha preso parte ad un interessante dibattito sul cinema legato alla realtà del territorio e alla popolazione che ci vive quotidianamente. Le interpretazioni bucoliche della vita di montagna e il fascino dei sentieri e delle vette sono state così concretamente accompagnate dalla descrizione dell’oggettiva realtà contemporanea e delle possibilità che i territori in alta quota possono avere. Le sei sezioni del Festival (Film, Teatro, Ragazzi, Musica, Incontri, Convegni), attraverso quaranta appuntamenti, hanno saputo trasmettere in modo efficace e completo il concetto di sopravvivenza riuscendo addirittura a farlo diventare “vivere sopra”: a quote più elevate, in una semplificante lettura, ma anche a livelli più elevati se si analizzano le varie prerogative insite nell’abitare in zone montuose e nella capacità di superare le difficoltà che queste presentano. “Il Festival della Montagna che si è appena concluso – ha dichiarato l’assessore alla montagna Luigi Costa – ha sicuramente conquistato un posto importante fra gli eventi della Provincia e della stessa Regione Piemonte. Anche l’edizione 2010 è stata una fondamentale occasione di promozione, riflessione, sensibilizzazione e valorizzazione dell’importante patrimonio montano, oltre che un’opportunità per diffondere, soprattutto tra le giovani generazioni, numerose agli appuntamenti, la conoscenza di questa immensa ricchezza. Un ringraziamento sincero va a tutti i collaboratori, agli organizzatori, ai direttori artistici, ai funzionari e al personale provinciale per la disponibilità e per la perfetta gestione dell’evento”. Il programma, le foto e il materiale dedicato al Festival è online all’indirizzo www.festivaldellamontagna.it

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